I capolavori di Firenze brillano per i Lions
Una serata di tiepido autunno con Michelangelo, Brunelleschi e i Lions dei Club Firenze Pitti e Treviso Sile. Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Io e mio marito Carlo Gardini arriviamo trafelati alle 6 precise a Firenze davanti alle Cappelle Medicee per quella che si prospetta come un’occasione irripetibile. Il museo verrà aperto solo per i Lions dei Club Firenze Pitti e Treviso Sile con la Direttrice Monica Bietti come guida. Un luogo dalla storia intricata e affascinante. Entriamo dalla cripta progettata dal Buontalenti e poi nella Cappella dei Principi a cui i Lions Club di Firenze e Treviso hanno donato due teche contenenti gli strumenti usati per realizzare il “commesso fiorentino” tecnica applicata nel capolavoro di pietre dure e semipreziose con cui i Medici vollero adornare la loro sepoltura. Rimaniamo colpiti dalla concezione di questo luogo come uno scrigno dove, tuttavia, le spoglie dei regnanti non sono mai state sepolte. Esse sono nella più austera e sacrale cripta da noi traversata all’inizio. Entriamo nella sagrestia nuova ed eccoci davanti a Michelangelo. Il suo genio e la bellezza delle sue opere ci abbagliano. Mamma mia che potenza, che sicurezza compositiva, che espressività c’è in questi nudi distesi. Lasciano senza parole e ci guardiamo intorno smarriti dal genio assoluto di questo enorme artista.
Mentre tutti escono vedo aprirsi una porticina e mi precipito dentro. C’è una scaletta che scende e poi un tunnel di 10 metri dove
Michelangelo si nascose dall’agosto all’ottobre del 1530, quando era ricercato per aver sostenuto la sommossa contro i Medici. L’artista disegnò sulle pareti con il carboncino per passare il tempo, senza uno scopo preciso, convinto che nessuno avrebbe mai visto questi suoi capolavori … e invece io ho
avuto questo privilegio. Esco dalle Cappelle Medicee ancora sconvolta per aver incontrato Michelangelo quasi “di persona” ma è in arrivo un’altra sorpresa.
La cena che festeggia il gemellaggio fra i Lions Club Firenze Pitti e Treviso Sile è stata organizzata al Baglioni, l’albergo più bello del centro storico di Firenze. La serata
è tiepida e gli antipasti vengono serviti in terrazza, sotto di noi c’è la Chiesa di Santa Maria Novella capolavoro di architettura gotica. Ma in sala da pranzo ci aspetta una visione ancora più sbalorditiva. Siamo sopra i tetti di Firenze e davanti a noi, come un’apparizione, vediamo la cupola di Filippo Brunelleschi di Santa Maria del Fiore. Una delle opere più belle dell’architettura di ogni tempo. La realizzazione che segna l’inizio del Rinascimento in architettura e la nascita del progettista come figura scientifico-artistica. Altro che “sindrome di Stendhal”, questa serata è un’indigestione di capolavori!