Il Brunello a Washington, ombelico del mondo
Una giornata di lavoro e di freddo a Washington con qualche momento di turismo per la delegazione del Brunello
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Sveglia all’alba e viaggio in taxi fino alla Penn Station, l’immensa stazione sotterranea accanto al Medison Square Garden teatro delle sfide mondiali di box di Nino Benvenuti. Qui prendiamo un treno con carrozze di struttura poderosa ma talmente vecchie che ci scuotono per 2 ore e 45 minuti fino a Washington . Uscendo dalla splendida stazione vittoriana ci troviamo di fronte il Campidoglio, che spettacolo! Io e la piccola delegazione del Consorzio del Brunello abbiamo in programma una giornata all’ Ambasciata italiana. L’edificio è del 2001 squadrato all’esterno e con uno spettacolare un altissimo soffitto in cristallo nell’atrio. Ci sono resti archeologici esposti e una sala dedicata a Falcone e Borsellino con le foto dei due magistrati uccisi dalla mafia.
Dopo una lunga riunione e un buffet arricchito da una ventina di bottiglie di Brunello fra cui il mio, cosa che mi rende molto orgogliosa- siamo finalmente liberi di fare i turisti.
Prima tappa la Casa Bianca dove stanno smontando il palco usato per il giuramento di Barack Obama. E’ freddissimo e
questo ci costringe a accorciare le soste ma foto davanti al Campidoglio ci vuole per forza. Nel cuore del potere del mondo gli enormi edifici con le facciate a colonne si susseguono ordinati, puliti, presidiati da tantissima polizia. C’è poco traffico e pochi pedoni, la città è bella ma ha un che di rigido, di triste … mi ricorda le parti più monumentali di Berlino.
Finalmente questa intensissima settimana è finita, si torna a casa con un estremo bisogno di stare a dieta ma anche con un bottino di successi che porteranno ancora più in alto il prestigio e l’apprezzamento commerciale del Brunello.