Il mercato cinese del vino sta per chiudersi?

Cinesi degustatori di vino

Il mercato cinese del vino sta per chiudersi?

L’Unione Europea mette dazi sui pannelli fotovoltaici cinesi e il gigante asiatico minaccia di mettere tasse sul vino di importazione 

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Cinesi degustatori di vino

Cinesi degustatori di vino

Una lotta con risvolti inquietanti e vendette trasversali. Pare infatti che i pannelli solari cinesi abbiano componenti inquinanti oltre che essere prodotti con poche garanzie sanitarie per i lavoratori. Il risultato è un prezzo davvero basso. Il consorzio di imprese Europee Eu ProSun capeggiato dalle industrie tedesche, ha giudicato scorretta la concorrenza cinese e ha chiesto l’applicazione di dazi antidumping. Dopo 9 mesi di indagini, Bruxelles ha deciso di applicarli in via provvisoria, come precedentemente hanno fatto in USA.
Le autorità cinesi stanno studiando la contromossa e, come avviene in questi casi, si tratta di una “vendetta trasversale”.

contrasti sul vino

vino contro fotovoltaico

Le voci, riportate dal “Wall Street Journal” parlano infatti di nuovi dazi sul vino di importazione. Tasse che andrebbero a colpire soprattutto i Paesi maggiori esportatori cioè Francia (612,35 mil di euro nel 2012), Spagna (87,51) e Italia (75,01). La tattica politica è conosciuta: vengono toccati interessi di Paesi diversi dalla Germania, dove si concentra la produzione di pannelli solari, per creare una opposizione politica ai dazi di cui si avvantaggerebbero i tedeschi. E’ inoltre da sottolineare che la produzione cinese di vino è in continuo aumento e il colosso Yantai Changyu, con i suoi 16.700 è ormai il vignaiolo più grande del mondo. Per capire la dimensione di questa impresa basti dire che regioni come il Trentino Alto Adige, l’Umbria o le Marche hanno una superficie vitata inferiore. In pochissimi anni la Cina ha raggiunto una produzione di vino pari a un quinto del capofila francese e continua a crescere. Va

Cina e vino

Cina e vino

considerato che la sua popolazione di quasi un miliardo e mezzo di persone ma soprattutto il suo milione di milionari ne fanno un mercato ambitissimo per due segmenti opposti, il vino sfuso a basso costo soprattutto cileni e le bottiglie di lusso soprattutto francesi.
Anche le cantine italiane potrebbero subire un contraccolpo dalla guerra doganale con la Cina. Nel 2012 il nostro export ha sfiorato i 15 milioni di Euro ed era in aumento anche se la sua quota di mercato cinese era solo del 6,5%. Va inoltre sottolineato che nessun altro Paese al mondo paga un prezzo al litro superiore a Hong Kong per il vino italiano e che l’isola ex britannica è un’autentica porta commerciale della Cina. Si chiuderà anche quella?

L’azione delle autorità cinesi contro il vino europeo fanno riferimento ai finanziamenti OCM per la promozione con una procedura antidumping che colpirà tutte le cantine beneficiarie di tali contributi. Insomma chi ne ha usufruito difficilmente potrà esportare nel gigante asiatico, almeno finché il dazio sui pannelli solari non sarà cancellato.