IL VINO E’ FEMMINILE O MASCHILE?

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IL VINO E’ FEMMINILE O MASCHILE?

I TERMINI DESCRITTORI DI UN VINO POSSONO DARGLI UN PROFILO FEMMINILE O MASCHILE E QUESTO HA UN SIGNIFICATO QUALITATIVO E SUL POTENZIALE DI INVECCHIAMENTO

Vinitaly-2022-Degustazione donne del vino Vinitaly 2016

I descrittori femminili del vino e il loro significato in termini di qualità e longevità

Di Donatella Cinelli Colombini e Claudia Gabrielli 

Un gruppo imponente di università svizzere e francesi hanno effettuato uno studio sui termini descrittori del vino a cui è possibile dare un connotato di genere. In sintesi, lo studio rivela che i vini descritti in termini più femminili ricevono valutazioni simili e vendono a prezzi simili a quelli delle loro controparti descritti come più maschili, ma sono percepiti come aventi un potenziale di invecchiamento molto più limitato.
Il gruppo dei ricercatori comprende Philippe Masset, Lohyd Terrier and Florine Livat EHL Hospitality Business School, HES -SO University of Applied Sciences and Arts Western Switzerland, Lausanne, Switzerland and KEDGE Business School Talence France e l’esito dello studio è pubblicato dal Journal of Wine Economics con il titolo Can a wine be feminine? Gendered wine descriptors and quality, price, and aging potential. Qui sono riassunti i contenuti maggiori ma, l’articolo originale è molto più ricco e dettagliato.

 

I DESCRITTORI FEMMINILI DEL VINO IN RAPPORTO CON LA SUA VALUTAZIONE QUALITATIVA

I ricercatori hanno lavorato su 1404 giudizi scritti da Robert Parker- Wine Advocate fra il 1994 e il 2013 su vini di Bordeaux en primeur. Si tratta quindi di un campione omogeneo ma circoscritto che richiederebbe il confronto con un più vasto data base. Per determinare il livello di femminilità dei vini nel campione esaminato, gli studiosi hanno diviso i 1.183 termini usati da Parker in base al genere, facendosi aiutare da tre specialisti di linguistica, comunicazione e psicologia. Alla fine di questo lungo lavoro, sono stati identificati 329 descrittori legati al genere, ben bilanciati tra quelli maschili (ad esempio, muscolari, solidi) e femminili (ad esempio, eleganti, morbidi).
Gli aggettivi femminili più frequenti sono: dolce (presente nel 45% delle note di degustazione), fine (26%), puro (18%), elegante (17%) e leggero (16%). I più usati fra gli aggettivi maschili sono invece ricco (31%), acido (28%), denso (25%)impressionante (16%) e potente (13%).
Alla fine dell’analisi, è stata messa in relazione la descrizione con la capacità di invecchiamento dei vini ipotizzata da Parker e i loro prezzi.
Partiamo da un esempio, citando la frase usata da Robert Parker Jr. sul vino Hosanna 1999 <<Questo Pomerol sexy, lussureggiante, complesso, profumato […] è carnoso, setoso e voluttuoso nel suo stile elegante e femminile>>
Più o meno consapevolmente, tutti i brand vengono concepiti come femminili o maschili sia nella comunicazione visiva che nell’uso delle parole e questo influenza la risposta del mercato. Tradizionalmente, gli elementi considerati maschili sono associati alla competenza, mentre gli elementi considerati femminili sono associati al calore. In linea di massima, le marche femminili sono percepite come più calde e questo dà loro un vantaggio che aumenta quando i prodotti associati a tali marchi sono edonistici rispetto alle merci che puntano sulla propria utilità.

 

LA RELAZIONE FRA I DESCRITTORI FEMMINILI DEL VINO E LA SUA CAPACITA’ DI INVECCHIAMENTO

Tornando a parlare solo di vino, gli autori dello studio evidenziano come esista, da parte dei produttori enoici, un atteggiamento simile: vini descritti in modo femminili come delicati, leggeri e eleganti mentre altri hanno un profilo più mascolino con uso di aggettivi come muscolare, potente, tannico, audace e forte. In effetti, metafore antropomorfe che associano il vino allo stereotipo dei generi sono usate molto spesso.
Nella descrizione femminile di un vino leggiamo termini come morbido, liscio, leggero, rotondo, profumato o che suggeriscono la dolcezza. Indipendentemente dall’effettiva intensità del vino, una descrizione maschile calcherà l’accento sulla forza, la grande dimensione e la ruvidezza quando questa ha un connotato positivo.
Nello studio viene preso in esame anche l’aspetto commerciale. Infatti, le donne stanno diventando sempre più importanti sia nell’offerta che nella domanda del vino, pertanto, ci si può aspettare che il vino diventi più femminile.
Tuttavia, benché la descrizione “femminile” del vino lo avvantaggia presso i consumatori, suggerendo esperienze sensoriali piacevoli, potrebbe avere un effetto negativo sui critici che danno punteggi. Il giudizio di questi esperti potrebbe essere influenzato dalla descrizione troppo edonistica. Infatti, generalmente gli esperti premiano i vini con struttura mascolina, cioè potente e ricca di tannini e acidi, apprezzano dunque le componenti che garantiscono la longevità della bottiglia. Siccome il punteggio espresso dai critici, così come la longevità del vino, influenzano il prezzo, una descrizione femminile rischia di essere controproducente. In altre parole, le descrizioni femminili si associano a vini meno importanti e in qualche modo inferiori ai grandi vini “maschili”.

 

LA CONSUMATRICE DI VINO DONNA

I comportamenti di acquisto e di consumo delle donne sono noti da tempo. In generale il gentil sesso ha una maggiore capacità di riconoscere odori e sapori. Le donne, a livello mondiale, sono quelle che comprano la maggior parte del vino anche se spesso l’acquisto dei vini costosi è lasciato agli uomini. Comprando le donne si lasciano guidare da chi ritengono competente. Alle donne, specialmente se giovani piacciono i vini freschi e dal gusto morbido, apprezzano la complessità ma non i tannini o l’acidità aggressivi. Prediligono aromi di vaniglia, floreali e speziati. Gli uomini, viceversa, vanno verso i rossi secchi e potenti.
In un’epoca in cui cresce il numero delle donne consumatrici e in posizioni rilevanti anche nel comparto commerciale del vino, non sorprende che le descrizioni con abbondanza di termini femminili cresca a sua volta.
Come ci ha insegnato il neuromarketing del vino, le percezioni organolettiche sono influenzate dalle attese dell’assaggiatore che, a loro volta, vengono sollecitate da elementi quali il prezzo, i dati metereologici della vendemmia, la lunghezza della nota di degustazione, le parole che associano il vino a una élite di consumatori o a cibi molto cari come il tartufo. Termini come elegante e vintage sono collegati a vini costosi mentre gustoso o piacevole sono associati a vini economici.