PERCHE’ LA TOSCANA NON CRESCE

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PERCHE’ LA TOSCANA NON CRESCE

DA 20 ANNI L’ECONOMIA TOSCANA CRESCE PIU’ LENTAMENTE RISPETTO ALLA MEDIA ITALIANA E ALLE REGIONI EUROPEE SIMILI. CAPIRE LE CAUSE SERVE A TROVARE LE SOLUZIONI

 

Palazzo della Gherardesca Firenze Four Season Hotel

Palazzo della Gherardesca Firenze Four Season Hotel

di Donatella Cinelli Colombini

Generalmente la lentezza della crescita economica della Toscana è attribuita alla dimensione delle imprese regionali che è piccola o molto piccola con una grossa componente nel turismo-commercio. Infatti entrambe le tipologie sono caratterizzate da scarsa innovazione e quindi hanno una produttività quasi stabile. E’ possibile che l’enorme crescita di piccole imprese ricettive e di somministrazione abbia aggravato la situazione.
In Toscana, il gender gap è maggiore rispetto alla media italiana. La mancanza di una reale pari opportunità è un costo e per l’Italia calcolato nel 6% del PIL quindi oltre i 90 miliardi all’anno. Le regioni come la Toscana, dove è più forte il ritardo nell’equità fra i generi, pagano il prezzo più alto.
In Toscana la concentrazione della popolazione nei centri urbani è inferiore rispetto al resto d’Italia. Tale fenomeno potrebbe dipendere dalla bellezza delle piccole città d’arte ma anche collegarsi dall’eccessivo carico turistico degli insediamenti più grandi che fa salire il costo dell’abitare in località come Firenze o Siena.

Firenze-Stazione Leopolda-Buy Tuscany 2012

Firenze-Stazione Leopolda-Buy Tuscany 2012

E’ noto come la produzione di ricchezza sia superiore in città rispetto che ai piccoli centri.

 

ALTRE POSSIBILI CAUSE DELLA CRESCITA LENTA DELLA TOSCANA

Lentezza nelle decisioni e delle procedure autorizzative che passano da troppi tavoli e scoraggiando gli investimenti, risultando spesso inutili o innescando l’abusivismo. E’ possibile che in altre regioni gli effetti della burocrazia siano inferiori perché l’efficienza amministrativa è migliore oppure l’abusivismo è agevolato dalla scarsità dei controlli.
Trasporto pubblico – bus e treni- molto scarso nelle aree urbane e extraurbane (la rete ferroviaria è particolarmente debole a Sud della regione) a confronto con le altre nazioni europee dove gli spostamenti in città e nei luoghi di residenza avvengono prevalentemente con mezzi pubblici. Salvo Firenze dove è stata costruita la tranvia, nel resto della regione, il traporto pubblico è simile a 50 anni fa. Anche gli aeroporti e stazioni sono mal collegate rispetto allo standard europeo.

La connettività e la digitalizzazione migliorano lentamente e non uniformemente. Questo potrebbe creare un problema crescente e in vari comparti: dalla telemedicina come nello smart working.  Il Progetto Polis sta portando la fibra nei piccoli paesi. Tuttavia nei contesti rurali, dove sono la maggioranza di questi insediamenti, le imprese sono quasi sempre fuori dell’abitato, circostanza che le esclude dal beneficio e potrebbe essere di ostacolo allo sviluppo produttivo dell’agricoltura e del turismo rurale.

 

ATTITUDINI PSICOLOGICHE CONTRARIE ALLO SVILUPPO DELLA TOSCANA

Autocompiacimento: il passato successo come paralisi – paura del cambiamento e timore di abbandonare modelli che hanno funzionato. Non solo il passato glorioso gotico e rinascimentale, che ha modellato le città e le ha riempite di capolavori d’arte, ma anche il successo più recente di regione più ammirata nel mondo. L’autocompiacimento veniva già indicato come un pericolo da Giuseppe De Rita nel suo commento ai dati sulla Toscana oltre 15 anni fa. Fa riflettere la reazione ad eventi negativi, come ad esempio il tracollo del termalismo tradizionale a Chianciano e del Monte dei Paschi a Siena. Questi eventi non hanno originato una spinta al cambiamento bensì un immobilismo nella speranza che la crisi finisca e tutto torni come prima. In pratica non c’è una reale spinta ad abbandonare il vecchio e provare formule nuove di sviluppo.
In Toscana il cambiamento è un valore? In Toscana il successo è socialmente ammirato e agevolato oppure contrastato? La Toscana punta sui migliori o punisce chi esce dal coro?