PROIBIRE I CALICI GRANDI PER RIDURRE L’ABUSO D’ALCOL?
TERZA INDAGINE DELL’UNIVERSITA’ DI CAMBRIDGE SU DIMENSIONE DEI CALICI E IL CONSUMO DI VINO CON LA PROPOSTA DI RENDERE OBBLIGATORI BICCHIERI INFERIORI A 250 ml
di Donatella Cinelli Colombini #winedestination
La relazione fra la dimensione dei calici e l’abuso di vino è dibattuto da tempo. Nel 2017 Dame Theresa Marteau dell’Università di Cambridge pubblicata in BMC Public Health aveva già evidenziato come la grandezza dei bicchieri influisse sulla percezione del consumatore, spingendolo a finire prima il vino e poi chiederne ancora. Infatti la proporzione fra il ballon e il vino crea la falsa sensazione di bere poco e sicuramente meno della quantità ingerita.
Gli studiosi inglesi arrivarono a questa convinzione dopo aver fatto un esperimento pratico: chiesero a ristoranti e wine bar di alternare bicchieri da 250 e 350 ml per 16 settimane. Alla fine, risultò che il consumo del vino aumentava dell’8,2% nei ristoranti e del 14,4% nei wine bar quando veniva servito nei calici di maggiori dimensioni.
PERCHE’ SI E’ DIFFUSO IL CALICE DA VINO MOLTO GRANDE
L’uso di calici di grandi dimensioni si è diffuso per valorizzare i caratteri dei vini di pregio aumentandone l’ossigenazione e favorendo l’apprezzamento dei profumi e del gusto. Purtroppo l’abitudine a mettere in tavola cristalli giganti è andato oltre il servizio dei fine wines ed è diventato una moda che contraddistingue tutte le apparecchiature eleganti.
In effetti dal Settecento la dimensione dei bicchieri da vino è aumentata di sette volte con una netta accelerazione negli ultimi vent’anni.
ALTRE INDAGINI DELL’UNIVERSITA’ DI CAMBRIDGE SULLA RELAZIONE FRA CONSUMI E DIMENSIONE DEI CALICI
Sempre all’Università di Cambridge hanno esaminato 411 calici, da quelli più belli, esposti nei musei, a quelli commerciali acquistabili su eBuy ed il risultato è un aumento della dimensione media, in tre secoli da 66 millilitri a 449 cioè quasi mezzo litro. Il rischio di abuso d’alcol nasce dalla riduzione della percezione del liquido ingerito. Chi consuma da un bicchiere quasi interamente vuoto pensa <<ho bevuto pochissimo>> e invece ha già nello stomaco i 180 millilitri che costituiscono la dose consigliata durante un pasto per gli uomini.
Nel 2017 la Professoressa Mateau propose di togliere la licenza di somministrazione ai ristoranti e wine bar che usavano calici troppo grandi. Sette anni fa questo appello mi sembrò esagerato ma ora le autorità inglesi stanno pensando di metterlo in pratica.
L’azione è corroborata dal terzo studio sugli effetti dell’uso dei bicchieri super-size condotto della prestigiosa università britannica che ha effettuato un esperimento nel 2021-2022 in 21 locali fra cui maggiormente i pub. L’indagine è avvenuta nel periodo covid, circostanza che potrebbe aver distorto i risultati. Tuttavia, gli studiosi inglesi sono convinti che l’uso esclusivo di calici inferiori a 250ml potrebbe ridurre il consumo d’alcol del 7,6%. Infatti alla contrazione del vino non si è aggiunto un “effetto compensativo” con un aumento di vendite di birra e sidro. Secondo i ricercatori, coordinati dalla Dottoressa Eleni Mantzari, ciò accade perché le persone tendono a consumare un numero specifico di ‘unità’ indipendentemente dalle dimensioni della dose nel bicchiere e se queste unità sono abbondanti consumano di più.