PROSECCO AUTRALIANO

Prosecco australiano

PROSECCO AUTRALIANO

IL PROSECCO AUSTRALIANO E’ IN UN MOMENTO DI GRANDE CRESCITA +15,5% IN VALORE E + 14% IN VOLUME, UN INCREMENTO SUPERIORE A QUELLO DEL PROSECCO IMPORTATO DALL’ITALIA

Dal-Zotto-Wines-Prosecco

Dal-Zotto-Wines-Prosecco

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

Il Prosecco made in Australia è una piccola quantità rispetto al Prosecco DOC esportato dall’Italia con i suoi 2,1 milioni di bottiglie ed i 181 milioni di dollari di fatturato 2024. Tuttavia…..

I VINI CHE HANNO IL NOME DEL LORO VITIGNO POSSONO ESSERE COPIATI

Tuttavia la questione è che esiste ed è assolutamente legale. Colpisce l’impossibilità di proteggere la nostra denominazione. Questo succede quando il nome di un vitigno connota un vino, il processo produttivo è facilmente replicabile e la clientela è mediamente poco esigente. Il risultato è che le vendite del Prosecco australiano crescono a tutta velocità e addirittura più del nostro: +15,5% in valore e + 14% in volume rispetto allo scorso anno. Nello stesso periodo la crescita del Prosecco importato dall’Italia ha segnato + 11,3% in valore e +3,8% in volume. Continuando così potrebbe essere un rivale pericoloso. Il Prosecco australiano è prodotto nello stato di Vittoria nel Sud est del Paese ed il pioniere è stato un emigrato da Valdobbiadene nel 1999, Otto Dal Zotto.

L’EUROPA CERCA DI DIFENDERE LE SUE DENOMINAZIONI MA PER ORA CON SCARSI RISULTATI

L’Australia e l’Unione Europea stanno negoziando un accordo di libero scambio che dovrebbe proteggere le indicazioni geografiche europee come il Prosecco DOC ma siamo lontani da un simile risultato anche perché i produttori australiani faranno di tutto per opporsi.
Apparentemente le bottiglie del Prosecco made in Italy si stanno qualificando mentre quelle australiane sono caratterizzate da maggiore freschezza e prezzi competitivi. Questo perché non devono fare un lungo viaggio in mare e la vendemmia dell’emisfero Sud è giusto 8 mesi prima dell’estate.

IL PROSECCO AUSTRALIANO E’ PERSINO PIU’ INNOVATIVO DEL NOSTRO

Uno dei fattori chiave del successo del Prosecco, dovunque sia prodotto, è la sua capacità di innovarsi, adattarsi al gusto della clientela e offrire una gran varietà di stili. Caratteristiche che, nelle bottiglie australiane, sono addirittura più spinte. La cantina Brown Brothers ha recentemente lanciato due nuovi Prosecco: la versione “Zero” senz’alcol e la versione “Mid-Strength” cioè low alcol. Prodotti che noi in Italia non possiamo produrre ma che nella terra dei canguri sono assolutamente permessi.
Nell’insieme si tratta di un vero pasticcio perché i produttori italiani hanno lavorato per affermare il marchio Prosecco nel mondo e vederselo “scippare” è davvero brutto.
Mi tornano alla mente le discussioni di molti anni fa a Montalcino quando c’era chi voleva chiamare Brunello i cloni di Sangiovese usati per produrre il nostro grande rosso. Per fortuna la dirigenza del Consorzio si oppose e non se ne fece di niente altrimenti oggi avremo anche il Brunello australiano.