
Si chiama Chiusi e invece è aperta, anzi molto aperta
Il festival di Chiusi si chiama Orizzonti e invece dovrebbe chiamarsi “Non guardare lontano, guarda qui”, qui dove c’è arte, creatività e ottimismo
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Molte delle più importanti compagnie italiane, fino al 10 agosto, in performance di tutti i generi e a tutte le ore: si sono incontri, spettacoli, musica, danza, teatro, mostre, proiezioni …. Dal gatto con gli stivali a Don Chisciotte, da Philippe Daverio fino alle performance sull’Iliade dentro il Museo etrusco dove sono esposti i sarcofagi e i canopi insieme agli abiti usati nel Satyricon di Fellini e Medea … Roba da non credere. 600 persone che lavorano entusiaste,
molte prime assolute, molte produzioni in proprio…. La Compagnia di Virgilio Sieni, guidata da uno dei coreografi più innovativi della danza internazionale, Ascanio Celestini che con l’Orchestra da Camera del Maggio Musicale Fiorentino che racconta “Pierino e il lupo” di Prokofiev… ognuno, a suo modo interpreta il mito e la favola…
E non è il Beaubourg a Parigi ma una piccola città famosa per il suo passato etrusco e per avere un ottimo sindaco – Stefano Scaramelli – con il progetto di una fermata dell’alta velocità ferrroviaria che rivitalizzerebbe tutto il territorio fra Firenze e Roma, Umbria compresa.
Intanto andate a Chiusi passerete una giornata indimenticabile e scoprirete come l’arte e la cultura possono cambiare il nostro futuro.