Un mistero del vino italiano: importiamo sfuso sudafricano
Il mercato mondiale del vino 2013 toccherà i 35 miliardi di Dollari con una crescita di oltre il 5% sul 2012 trascinata dall’impennata dei prezzi dello sfuso
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
La scarsità di vino derivante dalle vendemmie 2011 e 2012 ha prodotto una crescita vertiginosa dei prezzi che nell’export del vino in bottiglia ha originato 5 miliardi di business in più.
In Italia, dopo il sorprendente aumento della vendemmia 2012 che prevista di 40 milioni di ettolitri e poi è risultata di 45,6 c’è un altro dato sbalorditivo: il Sudafrica ci ha venduto 14 milioni di litri di vino sfuso nel primo semestre di quest’anno. Il nostro Paese era tradizionalmente esportatore di vino sfuso e persino di navi cisterna mentre ora ne importa ingenti quantità, soprattutto dalla Spagna.
Gli spagnoli mandano vino sfuso in Francia Germania e Italia. Anche se il nostro Paese ne ha comprato meno che in
passato (- 39%) risulta un forte acquirente. Quello spagnolo può essere tagliato con vino italiano dando origine a “Vino della Comunità Europea” a basso costo e destinato al consumo giornaliero. Tutt’altra situazione per il vino proveniente dal Sudafrica che letteralmente sembra sparito nel nulla. Dove sia finito nessuno lo sa, ma è certo che il passaggio da quasi niente a una quantità così ragguardevole come quella importate quest’anno desta sorpresa.