Un’ alga nelle vigne sostituirà i pesticidi?

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Un’ alga nelle vigne sostituirà i pesticidi?

Per chi crede nel Bio come me la notizia strepitosa: alga è capace di preservare le vigne contro le malattie da funghi: peronospora, bortrite e mal dell’esca

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ImmunRise-scopre-l’alga-per-mantenere-sane-le-vigne

Di Donatella Cinelli Colombini

Un’alga nelle vigne sconfigge le malattie: brutte notizie per la Bayer che da pochi giorni ha comprato la Monsanto per la piccola cifra di 66 miliardi di Dollari diventando il colosso mondiale dell’agribusiness con il 24% degli agrofarmaci (soprattutto erbicidi) e del 30% di quello delle sementi OGM (Organismi Geneticamente Modificati).

Botrite-addio-arriva-l'alga-nel-vigneto-per-mantere-sana-l'uva

Botrite-addio-arriva-l’alga-nel-vigneto-per-mantere-sana-l’uva

Come nelle favole, questo colosso planetario che sembra stendere le sue braccia tentacolari sopra i campi di tutto il mondo, trova una microscopico oppositore che potrebbe persino sconfiggerla. Una piccola società di Bordeaux che si chiama ImmunRise. Ha scoperto che una microalga che cresce a largo delle coste bretoni e una volta ridotta in polvere, produce una molecola che, in laboratorio, sconfigge le malattie fungine della vite meglio dei pesticidi. Ma i problemi della Bayer non finiscono qui perché l’alga (il cui nome è ancora segreto) cura anche le malattie fungine di pomodori, mele, patate, banane …. Insomma promette di essere il nemico mortale del colosso tedesco dell’agrochimica.

Laurent-De-Castro-ImmunRise

Laurent-De-Castro-ImmunRise

Secondo l’INRA Institut national de Recherche Agronomique di Bordeaux intervistato da « La revue du Vin de France » l’alga ha un’efficacia del 100% sulla muffa 50% sulla botrite e sul mal dell’esca. Risultati sensazionali su cui tuttavia INRA vuole mettere qualche punto interrogativo perché, in certi casi, i test di laboratorio hanno avuto difficoltà nella loro applicazione in campo.
Altra buona notizia è che la microalga non ha tossicità per le viti e non produce danni all’ambiente, come ha detto Laurent de Crasto di ImmunRise. Ovviamente fra la fase di laboratorio e l’omologazione della polvere d’alga per il suo uso agricolo c’è un passaggio nelle autorità pubbliche dove questo bel sogno di vigneti sani e puliti potrebbe scomparire in un triste risveglio. Speriamo che questo non succeda e che la sperimentazione 2017 nei vigneti bordolesi sia solo l’inizio di una diffusione mondiale fino a noi sulle colline di Montalcino e del Chianti. Non ci resta che fare il tifo per questo topolino bordolese ImmunRise e la sua alga nelle vigne che sfidano il gigante Bayer.

AGGIORNAMENTI- il mio amico Angelo Gaja mi manda una sua testimonianza

Angelo-Gaja

Angelo-Gaja

sull’uso delle alghe nei vigneti che ritengo utile e desidero condividerla con voi <<Da oltre cinque anni utilizziamo le laminerine, a base alghe marine, per contrastare peronospora ed oidio. Sul mercato italiano i prodotti vengono proposti da un manipolo di case. Noi utilizziamo quelli della KALOS, sotto i nomi di FRONTIERE per contrastare la peronospora e OOMISINE per l’oidio.
Nel 2016 li abbiamo utilizzati per il 40% circa dei nostri vigneti in Piemonte. Ho voluto che tali prodotti venissero utilizzati in alternanza, con altri che corrispondono alle classiche poltiglie bordolesi. Così operando abbiamo abbassato la quantità di rame al di sotto di 2.5 kg per ettaro (rispetto ai 6-8 kg/ha di chi usa prodotti a base rame).

Ho per il momento esitazione ad utilizzare solo laminerine contro le crittogame: dopo 120 anni da che i vigneti vengono bombardati col rame, non vorrei che eliminandolo del tutto si corresse il rischio di favorire l’avvio di qualche altro parassita/malattia che proprio l’eccesso di rame aveva contribuito a tenere a bada. Però l’attenzione che nutriamo per fitofarmaci a base di alghe marine è molto alta.

Le sperimentazioni che stanno conducendo presso ImmunRise aprono spiragli ancora più interessanti. Se avrai modo di saperne di più sul lavoro che stanno facendo ti prego di tenermi informato. Non sarà un moscerino a fare ombra alla Bayer che ha mezzi finanziari tali da farsene un boccone. L’importante e’ che si attivi la ricerca per affiancare al rame altri principi attivi meno inquinanti ed egualmente se non anche maggiormente efficaci.>>

Come sempre Angelo Gaja è un passo avanti a tutti e anche sul fronte ambientalista si dimostra sperimentatore e innovativo. Bravo Angelo!