La meravigliosa Svezia del vino
3 giorni a Stoccolma per scoprire la Svezia del vino con i suoi ottimi wine-expert, i tantissimi Brunello lover, abbinamenti inconsueti e il Winery Hotel
Di Donatella Cinelli Colombini
La città più monumentale della Scandinavia ci accoglie con un solicello autunnale che si specchia nei laghi e ci fa aprire i giubbotti. Qui, dove tutto è grande, pulito, organizzato, noi italiani ci sentiamo africani. Per fortuna gli svedesi amano il nostro Paese, il nostro sole e persino il nostro stile di vita disordinato.
LA PRECISIONE, L’ACQUA, L’AMORE PER L’ITALIA DEGLI SVEDESI
Impariamo che 5 minuti di ritardo sono un’eternità perché loro arrivano sempre in anticipo. Impariamo che l’acqua dei rubinetti svedesi è la migliore del mondo e tutti la bevono. Impariamo che il calore della nostra voce, dei nostri gesti e soprattutto del nostro sorriso a loro piace anche se ci considerano poco affidabili. Bisogna fare molta attenzione a dire cose semplici che non sembrino contraddittorie. Gli svedesi amano la natura ma non tanto il suo carattere poco standardizzato. Spiegare loro che ogni anno la vendemmia, la vinificazione e persino le botti per la maturazione sono diverse per chi rispetta la vigna … è un’impresa. Molto più efficace la descrizione degli châteaux francesi che propongono un protocollo immutabile come un rito religioso che, tuttavia, rassicura chi ascolta.
I BRUNELLO LOVERS E IL VINO NEI RISTORANTI DI STOCCOLMA
La nostra cucina piace da matti e Stoccolma è piena di ristoranti italiani anche molto buoni come la Macelleria e Portofino dove abbiamo mangiato dei piatti di pasta degni di un ristorante stellato di Roma o di Milano. La città si specchia su una serie di laghi collegati al Baltico. Gli edifici sono prevalentemente moderni, ma gli spettacolari palazzi settecenteschi e la zona storica, con le sue stradine, rivaleggiano per monumentalità con San Pietroburgo. L’architettura recente è squadrata, raffinata e di una semplicità fredda. Gli elementi caratterizzanti sono la linea retta e l’angolo vivo. Mancano le curve e gli archi di noi latini. Lo stile nordico è più spigoloso e caratterizza anche gli arredamenti tutti impostati sulla semplicità, la comodità e la praticità d’uso. In questo mondo “minimal” è sorprendente notare quanto gli svedesi siano attratti dagli ambienti monumentali e opulenti come quelli del Grand Hotel di Stoccolma dove i ristoranti (Ruta Baga e Matbaren) letteralmente traboccavano di gente rispetto agli altri locali della stessa zona. E’ pure vero che nei suoi ristoranti la cucina è squisita e mio marito Carlo dice di avervi mangiato la migliore tartare della sua vita. Tuttavia è anche il carattere regale di questa location ad attrarre gli svedesi più sofisticati e amanti dei bei vestiti da sera. Avere i miei vini serviti anche al bicchiere, in un posto del genere, è una gran bella soddisfazione.
IL WINERY HOTEL UN AVAMPOSTO DEL CHIANTI CLASSICO IN SVEZIA
A Stoccolma ho visitato il Winery Hotel collegato alla cantina Terreno in Chianti Classico della stessa famiglia. Sofia Ruhne, la figlia del proprietario, ci fa da guida alla scoperta di una vera urban winery.
Le uve arrivano dalla Toscana con un camion refrigerato e poi vengono vinificate, maturate in botte e imbottigliate in un locale a vista dietro il bancone di ricevimento dell’albergo. Le attrezzature sono piccole ma di ottimo livello e c’è anche una pompa peristaltica per spostare il vino. Nelle camere i comodini sono barriques, nella terrazza con piscina riscaldata c’è una botte che fa da lampadario, anche nel ristorante e nelle sale convegni sembra di essere accanto ai vigneti Ruhne di Terreno in Chianti Classico. Sorprendente questo albergo a tema che ha precorso i tempi (2014) rispetto alla recentissima moda dei concept hotel e delle urban winery. Sorprende soprattutto che il Consorzio del Chianti Classico non usi questo avamposto in Scandinavia per accrescere il proprio successo nei Paesi nordici.
NESSUNA ENOTECA PRIVATA MA MOLTI NEGOZI DI VINO DEL MONOPOLIO SVEDESE
In Svezia non ci sono enoteche private ma solo quelle del monopolio statale Systembolaged.
Nato per contrastare l’alcolismo, che qui è una vera piaga sociale, il monopolio ha enormi negozi con vini di tutto il mondo. Nel reparto riservato alle bottiglie italiane colpisce la quantità di etichette del tutto sconosciute provenienti da imbottigliatori e cooperative. Le selezioni fatte dal monopolio sono infatti molto influenzate dal prezzo e questo è un grosso problema per le piccole cantine che puntano sulla qualità. Ho l’opportunità di entrare dentro gli uffici del Monopolio e vedere che sono organizzati con laboratorio di analisi, sale per la degustazioni bendate e tanti uffici dove i loro buyer assaggiano anche 40 campioni per volta. Alla fine il 50% del vino venduto nei negozi del Monopolio è in brik di ottimo livello, una scelta molto democratica ma poco efficace per contrastare gli abusi.
I SUPER SOMMELIER E I SUPER WINE EXPERT SVEDESI CHE SANNO TUTTO DEI NOSTRI VINI
Olof Ander del nostro importatore Domaine Wines ha organizzato per noi anche un press lunch con degustazione. Ci sono wine critics, soprattutto donne, competentissimi. Conoscono tutti bene il territorio del Brunello ed è davvero difficile raccontare loro qualcosa che ancora non sanno. C’è persino chi conosce anche il vitigno Foglia Tonda che noi usiamo nel vino Cenerentola. Per fortuna la nostra cantina di sole donne ha una storia diversa da ogni altra e anche lo stile morbido e armonico dei nostri vini si distingue nettamente dagli altri.
Torniamo in Italia dopo i tre giorni scandinavi soddisfatti per le degustazioni e gli incontri che abbiamo fatto e con il solo dispiacere che il bravissimo Olof stia per lasciare il nostro importatore.