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ULTRASUONI E IL VINO DIVENTA PIU’ BUONO

LE TEMPERATURE SALGONO E LA PLPA DELL’UVA MATURA PRIMA DELLA BUCCIA. GLI STUDIOSI PROPONGONO DI USARE GLI ULTRASUONI MA IO HO DEI DUBBI

Ultrawine attrezzatura per usare gli ultrasuoni sul vino

Ultrawine attrezzatura per usare gli ultrasuoni sul vino

 

di Donatella Cinelli Colombini

La notizia vecchia (2021) è che l’uso di ultrasuoni permette una maggiore estrazione di antociani e tannini dall’uva durante la fermentazione per cui è possibile ottenere vini corposi e strutturati anche da uve meno mature e quindi meno alcoliche. La novità nuova è l’apparecchio con cui gli ultrasuoni, sperimentati nelle università, possono essere usati nelle normali cantine di produzione. Si chiama Ultrawine Perseo ed è realizzato dal Gruppo Agrovin.
Resta da vedere se queste alterazioni dei processi naturali sono al servizio della natura e del benessere dell’uomo oppure servono solo ad aumentare i guadagni trasformano dell’uva mediocre in vini di buona qualità. Penso a chi produce tantissima uva oppure a chi ha vigneti in zone poco adatte alla viticultura. Con gli ultrasuoni magicamente, queste uve possono dare vita a vini di tutto rispetto e con gradazioni alcoliche basse più gradite al mercato.
E’ questa la via del futuro?
Oppure dobbiamo leggere questa innovazione in senso positivo come uno strumento per produrre grandi vini nonostante l’innalzamento delle temperature che fanno avvenire la maturazione tecnologica (polpa) prima di quella polifenolica (buccia)?