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Cité du Vin e l’enoturismo in Francia mette il turbo

La Francia crea la più prestigiosa destinazione enoturistica la Cité du Vin. Ministro Franceschini vai a vederla e valorizza anche il nostro vino per il turismo

Cité du Vin

Cité du Vin

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne
La chiamano la Guggenheim del vino riferendosi allo spettacoloso museo di Bilbao di Frank Gehry ma questo diventerà ancora più famoso: un decanter di 55 metri, progettato da Xtu alle porte di Bordeaux e coperto di pannelli di vetri e alluminio iridescente.

Cité du Vin, sette anni di lavori, 81 milioni di Euro di investimento e 14 mila metri quadri di esposizioni, esperienze sensoriali di odori, video e immagini in 3D, sale da degustazione, auditorium, museo, tanti schermi e tecnologia, un’immensa enoteca con di 14.000 bottiglie di 80 Paesi del mondo scelte dal sommelier campione del mondo Andreas Larsson e

Cité du Vin Bordeaux

Cité du Vin Bordeaux

l’enologo Michel Rolland. Bottiglie parlanti perché il loro codice a barre apre video in inglese sottotitolato in 3 lingue. Al piano belvedere sulla Garonna, che scorre accanto, ci sono il bar e il ristorante. Costo di ingresso 20€ e biglietto famiglia di 50€. Sono attesi mezzo milione di visitatori l’anno.
Dire che invidio i francesi non basta, ho un’invidia furiosa, ma proprio esagerata.

Angelo Gaja graffiante sul recente Vinexpo

Angelo Gaja fotografa con realismo, acutezza e ci fa riflettere su Vinexpo una fiera francocentrica che forse non piace più neanche ai produttori francesi

Angelo Gaja

Angelo Gaja

Di angelo Gaja

Letto per voi – 2 luglio 2013

Qualche osservazione al rientro da Vinexpo ( 16.06.2013 – 20.06.2013) VINEXPO è la fiera biennale del vino che si tiene a Bordeaux. Si è ospiti a casa loro, dei primi della classe, l’area che ha costruito la più forte domanda nel mondo per i vini che produce.    A presidiare Vinexpo ci sono anche CHAMPAGNE e COGNAC, le altre due voci di traino del bere francese. Le altre Denominazioni/Paesi vinicoli vengono dopo, in ordine sparso.

Buona la presenza di operatori da tutto il mondo, anche se sul mercato non è momento di esaltazione e di euforia. La Cina ed altri Paesi asiatici che avevano contributo a fare lievitare i prezzi dei Bordeaux e dei Cognac, mostrano minore interesse a continuare a gonfiare la bolla.