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Barolo, Alto Adige e Supertuscan ecco chi amano le guide

L’analisi delle guide dei vini rivela che i super esperti del vino concentrano la loro attenzione su meno della metà delle denominazioni

Guide dei vini

Guide dei vini

Di Donatella Cinelli Colombini

L’autunno, per il vino italiano, è anche l’epoca delle guide: bicchieri, grappoli, stelle che manifestano l’apprezzamento delle numerosissime guide italiane. Siamo il solo Paese ad averne così tante: otto forse dieci. Dietro ciascuna di esse c’è un piccolo esercito di assaggiatori che, per mesi, si sottopongono a un ritmo forsennato di degustazioni, 50-80 vini al giorno scrivendo note di valutazione su tutti. Un tour de force che alla fine va in stampa prima di Natale.
La rivista Civiltà del Bere ha fatto un’analisi complessiva su queste pubblicazioni esaminando specificamente quelle uscite lo scorso anno ed ha scoperto come Barolo DOCG, Alto Adige DOC e Toscana IGT portano a casa la maggior parte dei premi nelle guide enologiche italiane, sono dunque le più amate dalla critica. La riflessione parte dalle DOC minori quelle su cui, nei mesi scorsi si è accesa una vasta discussione. Vengono infatti accusate di essere troppe e di ingenerare, all’estero, una gran confusione fra i consumatori.