Il turismo del vino in gruppo
I wine tours sono un nuovo segmento di offerta in grande crescita e generano un flusso sempre maggiore di visitatori nelle cantine. Ma sono molto molto diversi
Di Donatella Cinelli Colombini
I grandi tour operator che commercializzano il tour dell’Italia in bus hanno preso l’abitudine di spezzare l’itinerario nei musei e lo shopping di grandi marche, con una giornata in campagna più distensiva che rallenta il ritmo. Generalmente comprende una sola cantina in cui avvengono visita, assaggio e pranzo. La sosta enologica non è necessariamente nelle denominazioni più celebri ma sicuramente privilegia le aziende più vicine alla direttrice autostradale Venezia-Firenze-Roma. Questo tipo di clientela sceglie aziende in cui ci sono servizi o motivi di interesse accessori al vino (ristorante, scuola di cucina, castelli, giardini monumentali …. ) oltre che un’offerta dal prezzo conveniente. I tour operator firmano infatti accordi pluriennali che prevedono l’arrivo di più gruppi settimanali da marzo a ottobre.
Oltre a questi gruppi arrivano nelle cantine i wine tour che partono dagli alberghi e dagli uffici informazioni delle zone turistiche. Anche in questo caso si tratta di “turisti del vino per caso” che acquistano un’escursione fra le vigne allo stesso modo con cui vanno a Gardaland oppure a vedere la fabbrica del vetro di Murano. Si tratta per lo più di gite di 7 ore che portano i visitatori in una città del vino (Montefalco, Barolo, San Gimignano…) e in una o due cantine. Spiegazioni generiche, viaggio veloce, prenotazione in loco e costo abbordabile di 50-100€ a persona.