Montalcino paese di vino e di vinattieri
Curiosiamo nelle enoteche e nei ristoranti di Montalcino per scoprire come cambia il turismo del vino e come cambia il tessuto commerciale che lo accoglie
Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne
Su un punto tutti concordano <<il 2017 è stata un’annatona per il turismo del Brunello>> . Complice il sole che ha fatto scappare i visitatori dalle città e ha messo a dura prova i vigneti ma ha anche fatto crescere il turismo in campagna mettendo in fila una sequenza impressionate di belle giornate.
Tanti turisti e tanta voglia di assaggiare e comprare.
Parlando con chi lavora a contatto con i visitatori è possibile scoprire qualcosa di curioso sul loro comportamento. I wine lover che arrivano a Montalcino desiderano principalmente scoprire il Brunello e concentrano i loro acquisti su questo vino <<neanche sul Rosso di Montalcino, vogliono solo Brunello>> mi dice Sergio Pierangioli che tuttavia ammette <<il suo Cenerentola Doc Orcia si vende bene, sarà il nome, sarà l’etichetta, sarà il fatto che è diverso …>>.
C’è però un’altra tipologia di wine lover che desidera assaggiare e soprattutto comprare ottime bottiglie delle denominazioni più famose d’Italia e quindi si fa spedire a casa Barolo, Amarone, Aglianico … <<non hanno tempo per visitare tutte le zone dei vini famosi ma li vogliono comprare perché in Brasile oppure in Canada costerebbero molto di più>> mi spiegano nell’enoteca BD Bruno Dalmazio.