Novello … ma vi piace ancora?
Il vino Novello sembra in piena crisi dopo il boom della fine del Novecento. E’ uscito dalle cantine il 30 ottobre fra l’indifferenza generale
per voi da Donatella Cinelli Colombini
Ammetto di averne bevuto pochissimo perché non lo amo e ancora meno apprezzo il Beaujolais nouveau con quell’odore da medicinale che lo fa sembrare artificioso. Il mio non è snobismo, solo che trovo molto più piacevole un buon Lambrusco con le castagne e la mortadella. Mi piaceva invece l’apparato di comunicazione che i francesi mettevano in campo per promuoverlo con i furgoni carichi che, allo scoccare della mezzanotte, uscivano dai cancelli delle cantine mentre i consumatori aspettavano nei locali per stappare le prime bottiglie. Un rito collettivo, in diretta TV, il terzo giovedì di novembre, che faceva sembrare tutto una festa.
In Italia il Novello si era diffuso negli anni ’70 con il Vinot di Angelo Gaja ( non ve lo aspettavate vero? ) e il San Giocondo dei Marchesi Antinori a cui si accodarono altri produttori principalmente di Veneto, Trentino e Toscana. Un successo effimero che ha segnato il suo apice alla fine del Novecento. Finito, passato di moda! Vi ricordate il salone del Novello a Vicenza? Si è spostato a Verona e ora non esiste più.