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Perrier-Jouët quelli che trasformarono brutal in brut

Facciamo una piccola pazzia: beviamoci un Perrier-Jouët Belle Epoque Blanc de Blancs 2002 e gustiamo un mito sensuale e senza tempo

Perrier-Jouët Belle Epoque Blanc de Blancs 2

Perrier-Jouët Belle Epoque Blanc de Blancs 2

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Io e mio marito Carlo Gardini amiamo pasteggiare con le bollicine. Tutti i pretesti sono buoni: il caldo d’estate, i tartufi in autunno ( la fattoria del Colle ha 5 riserve tartufigene), il bisogno di variare dopo l’assaggio di tanti vini rossi. Il Perrier Jouet non è fra i miei preferiti perché io detesto il liberty e la bottiglia di questo Champagne mi è sempre sembrata orrenda. Ma ho scoperto che il contenuto non è niente male, anzi devo ammettere che mi affascina profondamente.
Per questo l’articolo di Caroline Henry su Wine Searcher mi ha attratto subito: Le 10 cose che ogni wine lovers dovrebbe sapere su Perrier-Jouët.
Alcune di queste dieci sembrano fiabe. Prima di tutto la storia: Pierre Nicolas Perrier e Rose Adelaïde (Adèle) Jouët si sposano nel 1810. Lui vende tappi e lei ha 19 anni ed è figlia di un produttore di Calvados. Un anno dopo fondano la loro cantina Perrier-Jouët e tre anni dopo comprano il grande edificio dove si trova, ancora oggi, la direzione aziendale.