Gli inglesi, il coronavirus e i pub
Prima l’incredulità di fronte ai rischi del coronavirus in arrivo in Gran Bretagna e poi la reazione di chi vuole andare al pub come il padre di Boris Johnson
Di Donatella Cinelli Colombini
La prima strategia del premier UK Boris Johnson era quella di lasciar circolare il virus fino ad avere una “immunità di gregge” come consigliato da Chris Whitty, epidemiologo e consigliere medico del governo e da Sir Patrick Vallance, consigliere scientifico.
DALL’IMMUNITA’ DI GREGGE AI CONSIGLI DI BORIS JOHNSON PER CONTENERE IL CORONAVIRUS
Si prefigurava uno scenario apocalittico con mezzo milione di morti. Il 16 marzo il governo del Regno Unito ha fatto una mezza marcia indietro dando qualche consiglio per evitare i contagi. Ma le reazioni lasciano capire che il problema coronavirus era largamente sottostimato.
Poche ore dopo che il Premier Boris Johnson aveva raccomandato agli inglesi le misure di “allontanamento sociale” suo padre Stanley ha avuto uno scambio di opinioni con Phillip Schofield durante un programma televisivo “This Morning” <<Ovviamente andrò in un pub se devo andare in un pub>> ha detto il padre del Primo Ministro. E Schofield, fra l’imbarazzato e il sorpreso, ha risposto <<Ma tuo figlio ti ha appena detto di non farlo>>. Johnson non ha mollato << He said we should avoid going to pubs, but if I had to go to a pub, I’d go to a pub>> ha detto che dovremmo evitare di andare nei pub, ma se dovessi andare in un pub, andrei in un pub. A quel punto l’altra conduttrice è entrata nella discussione << Perché dovresti andarci?>> e lui <<Beh, perché le persone che gestiscono pub hanno bisogno di clienti, non vogliono che il pub sia vuoto- questa è la mia linea>>.