Le origini del vino. La Toscana sempre in prima fila. 2° Parte
Dagli Etruschi a Wine Spectator, la Toscana insegna a fare il vino e detta le regole della qualità...
Dagli Etruschi a Wine Spectator, la Toscana insegna a fare il vino e detta le regole della qualità...
Alois Lageder a Vitis Vinifera, i 40 anni di Luca Brunelli, la degustazione dell’acqua in enoteca e la domenica in Chianti Classico con i Gourmet
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Della serie “non facciamoci mancare niente” o forse sarebbe meglio dire “il troppo stroppia”. Il mio fine settimana di-vino comincia con la visita di Vittoria Cisonno del Movimento del Turismo del vino Puglia alla Fattoria del Colle. Il piacere di rivedere un’amica di vecchia data ma anche un incontro di lavoro. Poi da Vitis Vinifera l’enoteca di Maurizio Castelli e Antonella Piredda che sta trasformando il delizioso borgo di
Montisi in un cenacolo di cultura enologica. Vado a salutare i miei dinamici amici e ci trovo un produttore di vino neozelandese che ha una casa a Radda <<qui è più bello>> gli dico per
scherzo ma lui mi prende sul serio <<sicuramente qui è tutto autentico>>. Rimango basita perché non mi aspettavo una simile reazione vista la fama internazionale del Chianti Classico mentre Montisi è sconosciuto a tutti. Arriva Lageder e io mi sbraccio nei ringraziamenti <<la sua presenza qui ci riempie di gioia>>. Gli regalo i nostri minuscoli ricettari e via in macchina al compleanno di Luca Brunelli. 40 anni sono un traguardo da festeggiare per uno che vive a tutta velocità: ha creato un’azienda che produce Brunello è stato presidente nazionale di Agia e ora Presiede la Cia della Toscana, insomma è giovanissimo ma ricopre incarichi importanti e gode della stima generale. Una persona dal coraggio e dal talento contagiosi che però ci lascia più di un’ora ad aspettarlo in piscina.
Francesco Ricasoli riceve la cittadinanza onoraria di Gaiole in Chianti e si batte per il “ grande Chianti” facendo un solo comune di Gaiole, Radda e Castellina
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
<<Mi ha commosso>> ha detto Francesco Ricasoli con la sua consueta semplicità e schiettezza, ricordando come lui è nato <<proprio nel castello di Brolio 57 anni fa>>. Che bella persona questo barone toscano sorridente e pronto alla battuta al quale la municipalità di Gaiole in Chianti ha conferito la cittadinanza onoraria per aver riportato Brolio agli antichi splendori investendo nonostante la crisi. E che investimenti! La nuova tinaia costata oltre 6 milioni di Euro, la conclusione dei reimpianto dei 240 ettari di vigneto, il museo che quest’anno ha accolto 40.000 turisti … Insomma , sembra un
tranquillo aristocratico di campagna ma in realtà ha la grinta del grande imprenditore, anzi è proprio un Barone di ferro come il suo antenato Bettino Ricasoli Ministro dell’Agricoltura, poi Primo Ministro d’Italia e creatore del vino Chianti come lo conosciamo oggi.
Francesco Ricasoli è una persona affabile e estremamente spiritosa. Ricordo una notte a Verona dopo una cena di gala di quelle che esci sotto la pioggia con le scarpe eleganti senza ombrello e senza taxi. Ci incamminammo a piedi finché avvistammo mia figlia Violante che era riuscita a trovare un Taxi. Francesco si piazzò in mezzo alla strada per bloccarlo e letteralmente ci infilammo tutti dentro con Francesco che neutralizzava le proteste dell’autista con delle battute esilaranti che aggravarono la situazione già precaria dei cinque sul sedile di dietro. Quando arrivammo al mitico Hotel Ramada dove alloggiamo tutti durante Vinitaly, dissi a Violante << sai la zia di Francesco Ricasoli è la Regina del Belgio>> e lei diventò rossa come un peperone per essersi sganasciata dal ridere mentre era appollaiata sulle sue ginocchia.