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Strade del vino: favorevoli e contrari

La futura legge sul turismo del vino dovrebbe intervenire anche sulle Strade del vino ma Pietrasanta e Zambon hanno opinioni diverse e anch’io ho la mia

Strade del vino- Strada del vino Orcia

Strade del vino- Strada del vino Orcia

Di Donatella Cinelli Colombini

Il Presidente del Movimento turismo del vino Carlo Pietrasanta le vorrebbe rottamare <<Le Strade del Vino sono un fallimento. A parte le poche davvero attive, come quella del Prosecco o quella della Franciacorta, le altre andrebbero chiuse>>.

Il Presidente delle Città del Vino Floriano Zambon chiede loro un serio esame di coscienza e giudica troppo dure le parole del collega << le posizioni di forte rottura, espresse recentemente sulla stampa dal presidente Pietrasanta, non danno certamente un contributo costruttivo, ma intaccano rapporti di collaborazione consolidati e virtuosi in molte Regioni>>

Strade del vino - Costa degli Etruschi

Strade del vino – Costa degli Etruschi

Sta di fatto che dal XIII Rapporto sull’enoturismo redatto da Professor Giuseppe Festa dell’Università di Salerno a capo dell’Osservatorio sul turismo del vino, esce fuori una fotografia tutt’altro che confortante sulla situazione delle Strade del Vino. Delle 133 Strade che fanno capo a Città del vino solo 25 hanno risposto ai questionari e moltissime hanno siti dove persino i telefoni e le e-mail non risultano aggiornati e attivi.
In un simile contesto la difesa di Zambon appare più politica che basata su una realistica valutazione della situazione.

Carlo Pietrasanta vi presento il presidente MTV

Uno dei pionieri di Cantine aperte alla guida del Movimento turismo del vino punta su web, formazione e TO per portare più visitatori nelle aziende

Daniela Mastroberardino e Carlo Pietrasanta

Daniela Mastroberardino e Carlo Pietrasanta

Di Donatella Cinelli Colombini fondatrice del Movimento turismo del vino e ideatrice di Cantina aperte

Carlo Pietrasanta, classe 1996, ha un’azienda vitivinicola a San Colombano al Lambro nei pressi di Milano è da sempre nel Movimento turismo del vino e da sempre presidente della delegazione Lombardia dell’associazione. E’ dunque uno dei pionieri, fra quelli che scommisero sulla possibilità di trasformare le cantine in destinazioni turistiche quando, nel

Movimento turismo del vino

Movimento turismo del vino

lontano 1993, c’erano solo 25 aziende accessibili al pubblico in tutta Italia. Oggi che il loro numero è cresciuto fino a 21.000 e il business dell’enoturismo è stimato in 3-4 miliardi di Euro l’anno, la responsabilità che grava sulle spalle di Pietrasanta è molto grande. Anzi è strategica visto che il Presidente francese Francois Hollande all’inaugurazione di Vinexpo, pochi giorni fa , ha annunciato l’intenzione di potenziare l’enoturismo. Se la Francia, prima destinazione turistica mondiale (83 milioni contro i 47 dell’Italia) punta su vino e cantine, l’Italia deve fare altrettanto potenziando i network nazionali che maggiormente incidono sulle scelte di oltre un miliardo di viaggiatori esteri.

Cenerentola parcheggia la carrozza all’Hotel Chateau Monfort a Milano

Vi racconto l’Happymovinhour n°1 che  porta con se nuove amicizie, tanti sorrisi e tantissimi sogni.

Visto per voi da Violante Gardini, la Cinelli Colombini Jr

invito_aperitivo_chateau_monfort

invito_aperitivo_chateau_monfort

Il 23 gennaio è avvenuto il primo evento di una serie di aperitivi organizzati dal Movimento del Turismo del Vino della Lombardia.  Le regioni italiane verranno ospitate una dietro l’altra iniziando dalla Toscana.

Eccomi qui dunque con i vini di alcune cantine toscane aperte al pubblico. Nella sontuosa sala “Incantesimo” dell’Hotel Chateau Monfort c’erano i banchi di assaggio dei vini lombardi da una parte e dei vini toscani dall’altra. In contemporanea, nella Cella di Bacco, degustazioni guidate con vecchie annate di due belle cantine che hanno fatto la storia dei vini toscani.

I primi ospiti arrivano alle 19 e, in pochi minuti, la sala diventa piena. La curiosità di degustare alcune perle dell’enologia toscana aveva portato allo Chateau Monfort una gran folla di wine lovers, giornalisti, operatori del settore. I vini erano accompagnati da ottimi salumi e formaggi toscani arrivati direttamente dalla terra d’origine e non solo: lo chef aveva preparato eccezionalmente per la serata i “pici con le briciole”, buonissimi, proprio come quelli che mangio a casa a Montalcino!