Carlo Pietrasanta vi presento il presidente MTV
Uno dei pionieri di Cantine aperte alla guida del Movimento turismo del vino punta su web, formazione e TO per portare più visitatori nelle aziende
Di Donatella Cinelli Colombini fondatrice del Movimento turismo del vino e ideatrice di Cantina aperte
Carlo Pietrasanta, classe 1996, ha un’azienda vitivinicola a San Colombano al Lambro nei pressi di Milano è da sempre nel Movimento turismo del vino e da sempre presidente della delegazione Lombardia dell’associazione. E’ dunque uno dei pionieri, fra quelli che scommisero sulla possibilità di trasformare le cantine in destinazioni turistiche quando, nel
lontano 1993, c’erano solo 25 aziende accessibili al pubblico in tutta Italia. Oggi che il loro numero è cresciuto fino a 21.000 e il business dell’enoturismo è stimato in 3-4 miliardi di Euro l’anno, la responsabilità che grava sulle spalle di Pietrasanta è molto grande. Anzi è strategica visto che il Presidente francese Francois Hollande all’inaugurazione di Vinexpo, pochi giorni fa , ha annunciato l’intenzione di potenziare l’enoturismo. Se la Francia, prima destinazione turistica mondiale (83 milioni contro i 47 dell’Italia) punta su vino e cantine, l’Italia deve fare altrettanto potenziando i network nazionali che maggiormente incidono sulle scelte di oltre un miliardo di viaggiatori esteri. Alla luce di questa considerazione appaiono particolarmente importanti alcuni passaggi del
programma del nuovo presidente del Movimento Turismo del vino: aumento dei rapporti con il Ministero delle politiche Agricole e Forestali e con gli altri attori istituzionali quali Federdoc, UIV, Federvini ecc, potenziamento della visibilità on line, collaborazioni con i tour operator e formazione.
Da due anni il passaparola è stato superato da internet come maggior veicolo di propagazione del turismo del vino. E’ dunque indispensabile puntare sui social media e su una strategia nazionale di grande visibilità che aiuti anche chi è rimasto indietro; penso alle troppe cantine e alle molte Strade del vino, che hanno ancora siti solo in italiano, non consultabili sul telefono e sono assenti dai social media. Ottima appare anche la proposta di mettere in linea i siti regionali MTV con quello nazionale in modo da avere news e calendario di eventi cumulabili, progetto di natura soprattutto tecnica che appare di più facile soluzione.
Importantissimo anche il dialogo con i grandi vettori del turismo, le OTA on line traver agency, colossi sempre più grandi e decisivi nell’indirizzare tendenze e flussi. Non sarà facile ma Carlo Pietrasanta ha sicuramente questa patata bollente sul piatto che forse può essere meglio affrontata nell’anno dell’Expo.
Ultimo ma non meno importante la formazione. Carlo vuol organizzare corsi su come fare marketing e accoglienza. Sono importantissimi come 15 anni fa: allora servivano per insegnare lo star up oggi servono perché il turismo del vino è in rapida evoluzione e chi continua a offrire solo visite e degustazioni rischia di apparire invecchiato rispetto alle cantine estere, che magari sono in semplici capannoni industriali, ma animano le visite in modo coinvolgente e innovativo. Le 1.000 cantine MTV sono la migliore espressione dell’accoglienza enoturistica italiana e devono puntare proprio su quella per distinguersi da tutte le altre. Se poi arriva anche il riconoscimenti ministeriale sul Movimento turismo del vino, come vuole Pietrasanta, sarebbero un’eccellenza legalmente riconosciuta.
Tanto lavoro attende il nuovo presidente MTV Carlo Pietrasanta a cui auguro di ottenere brillantissimi risultati dando continuità al lavoro fatto nei tre anni precedenti da Daniela Mastroberardino. Al suo fianco c’è un consiglio che rappresenta l’Italia intera da Aosta a Pantelleria: Serenella Moroder vicepresidente, Stefano Celi, Nicola D’Auria, Sebastiano de Corato, Giorgio Salva e Elio Savoca.
Per finire qualche ricordo personale di Carlo Pietrasanta, dei primi 9 anni del Movimento turismo del vino quando io ero Presidente e, soprattutto all’inizio, i soldi erano pochissimi e le speranze tante. E’ generoso, lavoratore, sempre pronto a mettersi in gioco su nuove sfide. Una persona che potevi chiamare al telefono a qualunque ora e trovava sempre il tempo per fare cose anche molto faticose. Devo a lui bellissime iniziative come “Obiettivo vino” che legò una delle prime edizioni di Cantine aperte a un concorso fotografico nazionale. Era al mio fianco alla Regione Lombardia che coordinò le regioni interessate a emanare leggi sulle Strade del vino. Un lavoro incessante e a volte estenuante di contatti con ministri, giornalisti, enti che, soprattutto all’inizio dette a tutti noi una carica di entusiasmo e di voglia di fare. Il difetto di Carlo è l’irruenza e quando si arrabbia dice o scrive delle parole in più. Ora, da Presidente, dovrà perdere questa caratteristica e diventare “cacciatore di consenso” e mediatore. Sono certa che ci riuscirà e che io lo aiuterò perché il MTV è il mio secondo figlio e voglio che cresca nel migliore dei modi.