Cellartracker Tag

Sei un pecorone o un indipendente quando giudichi il vino?

Da uno studio dell’American Association of Wine Economists intitolato “In vino veritas” risulta che siamo pecore

gregge-di-pecore

gregge-di-pecore

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

La questione non è da poco nell’epoca della democratizzazione dei giudizi sul vino. Infatti una parte dei consumatori crede che il web e soprattutto portali come Cellar Tracker, dove tutti possono scrivere il loro giudizio, abbiano apportato una rivoluzione togliendo autorevolezza ai grandi esperti e dando più voce al consumatore finale. Insomma portando una ventata di obiettività e di rinnovamento.

Forse non è proprio così anzi un interessantissimo articolo di “Wine economics” del maggio 2014 intitolato “In vino veritas? Social influence on ‘private’ wine evaluations at a wine social networking site” (Omer Gokcekus School of Diplomacy and International Relations, Seton Hall University, USA, Miles Hewstone Department of Experimental Psychology, University of Oxford, UK, Huseyin Cakal Department of Psychology, University of Exeter, UK) ci mostra come i giudizi di CellarTracker siano estremamente conformisti.  In altre parole le valutazioni dipendono ancora, in larga misura, dai grandi wine critics, ma soprattutto dai primi giudizi pubblicati, per cui, paradossalmente, le probabilità che siano “manovrati” è cresciuta.

Ascoltare il mercato o le guide? Il dubbio dei produttori

Se fino a 5 anni fa un 90/100 del Wine Advocate oppure del Wine Spectator apriva il mercato ora cresce l’influenza del web e il desiderio di vini diversi
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Wine Advocate Brunello riserva 2007

Wine Advocate Brunello riserva 2007

Il tema è <<Chi compra il vino e chi sono gli “influencers”>>. Un tema importante e da sempre al centro dell’attenzione dei produttori di vino. Ma anche un tema che ha risposte diverse, anzi molto diverse rispetto a 5 anni fa. Nel Wine Industry Financial Symposium, che ha avuto luogo il 23 settembre scorso a Napa Valley in California, uno dei principali relatori era John Gillespie capo del Wine Market Council e Ceo di Wine Opinion. Nella sua relazione ottimamente riassunta da WineNews in un articolo dal titolo esplicito <<Usa: il consiglio di un amico meglio di Parker>>, Gillespie ha portato i risultati di un recente sondaggio che dimostra come l’appassionato di vino USA si fa guidare volentieri dagli amici più esperti oppure dai sommelier dei ristoranti e delle enoteche mentre è quasi impermeabile alle recensioni della stampa specializzata la cui influenza proviene in ordine decrescente da Wine Spectator, Wine Enthusiast e Wine Advocate.