Previsioni aspettando la vendemmia con tanta paura
Nelle vigne l’uva è sana e sta maturando ma il clima preoccupa con i suoi eccessi sempre più esagerati. Aspettando la vendemmia con amuleti e macumba

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Di Donatella Cinelli Colombini
Più che previsioni per la vendemmia ci vogliono gli scongiuri quest’anno. Dopo un’estate 2017 dove l’Italia era più calda dell’Iraq è arrivato un 2018 che inizialmente ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo reidratando il terreno e le falde acquifere e poi ci ha spaventato con grandinate, inondazioni e altri disastri di dimensioni impressionanti. Un’annata pazzesca!
Abbiamo una bella uva nei vigneti speriamo di portarla intatta fino in cantina.
Cominciamo dall’inizio. In primavera abbiamo visto che, nei vigneti del Brunello e soprattutto della Doc Orcia, nella Toscana profonda, l’uva 2018 era poca a causa della gelata primaverile e della siccità dello scorso anno. Avere pochi grappoli di piccole dimensioni sembrava una disgrazia ed invece si è rivelata una fortuna.

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Il maggio scorso è stato talmente piovoso da rendere impossibile il transito dei trattori nelle vigne per fare i trattamenti. Noi facciamo la coltivazione biologica e quindi avremmo bisogno di curare le piante assiduamente. Invece la pioggia unita a temperature piuttosto alte hanno diffuso la peronospora anche sui grappoli e siamo riusciti a fermarla solo facendo seccare gli acini colpiti. La dimensione delle zocche d’uva si è ancora ridotta, ma, a conti fatti, anche questo si è rivelato un vantaggio.
Infatti l’estate 2018 ha alternato giorni assolati e notti fredde, piogge e cielo coperto con giornate calde. Questo ha fatto aumentare la dimensione di grappoli e acini. Si sono mantenuti sani solo perché erano piccoli.