Vini con nomi imbarazzanti o sexy
Certi nomi derivano da località o vitigni come Bastardo o Passerina. Ma molti vini con nomi forti derivano da posizioni ideologiche, sfide o strategie commerciali
Di Donatella Cinelli Colombini
Fra gli incontri online di Wine&Siena 2021 condotti da Davide Taddei uno è stato particolarmente spassoso con la partecipazione di Bibi Graetz che raccontava del suo vino Soffocone di Vincigliata. Un vino a base di Sangiovese Canaiolo e Colorino, che è sicuramente buono ma deve l’enorme fama internazionale alla decisione irriverente e trasgressiva del suo nome e della sua etichetta, da lui stesso dipinta.
SOFFOCONE DI BIBI GRAETZ
Se nel caso di Graetz la decisione sul vino è strettamente collegata al suo universo culturale di artista e alla ricerca di un’identità che va oltre l’enologia, altre volte la scelta di nomi volgari e sessualmente allusivi sembra piuttosto un’operazione di marketing che svilisce anche il vino.
MERLO DELLA TOPA NERA E ORGASMO
E’ il caso di Merlo della TopaNera, prodotto dall’azienda Gino Fuso Carmigiani a Montecarlo vicino a Lucca. Poi ci sono tre vini che si chiamano “orgasmo” un Brunello, un Franciacorta e un Chianti.
In Francia c’è la cantina Faf Bastard con una linea di vini che mostrano un ippopotamo nell’etichetta. Le Vin de Merde della Languedoc è invece quasi un manifesto politico perché il produttore usò un nome volutamente volgare per mettere in evidenza come i vini della denominazione fossero buoni nonostante la loro pessima fama.