Quali etichette di vino piacciono on line?
Con la crescita dell’e-commerce del vino cresce il bisogno di capire i colori e la grafica da usare nelle etichette dei vini destinati al commercio on line
di Donatella Cinelli Colombini
I problemi sono tre: la riconoscibilità della bottiglia che deve apparire identica a quella reale per non sembrare contraffatta, i colori che cambiano leggermente nel digitale e la grafica che ha bisogno di maggiore semplicità per colpire l’occhio del consumatore anche attraverso il piccolo schermo del telefonino.
LA PERCEZIONE DELLE ETICHETTE DESTINATE ALL’E-COMMERCE
Purtroppo esistono pochissimi studi sulla percezione delle etichette on line. Nessuno poteva immaginare che l’e-commerce diventasse, in pochi mesi, un canale di vendita determinante, soprattutto per i vini premium. Ovviamente tutti speriamo nel superamento dell’epidemia covid e nella prossima riapertura dei ristoranti nella forma ante-epidemia, tuttavia è molto probabile che la quota di vino venduto on line rimanga molto più alta rispetto ai volumi raggiunti prima del lockdown. Per questo diventa importante capire come cambia la percezione dell’etichetta e il comportamento d’acquisto del consumatore di vino fra reale e virtuale.
Il primo problema è la sensazione di autenticità.
L’IMPORTANZA DELLA CORRISPONDENZA FRA LA BOTTIGLIA REALE E LA SUA IMMAGINE VIRTUALE
Il consumatore può avere il dubbio che la bottiglia sia falsa perché il colore cambia tra il reale e il virtuale. Nelle tipografie la tavolozza parte da 4 colori: ciano, magenta, giallo e nero. Persino i metalli come oro e argento hanno la stessa origine. I dispositivi elettronici utilizzano rosso, verde e blu arrivando a una gamma finale più limitata che non comprende i metalli come bronzo o oro. Il risultato è simile ma non uguale anche perché alcune tinte appaiono più sature.
Secondo alcuni studiosi questa incertezza potrebbe dissuadere all’acquisto e rimanere nell’inconscio del consumatore come elemento negativo verso quel vino e quel brand.