Il packaging e il banco vendita del vino in cantina
Piccoli segreti della vendita del vino, l’importanza della velocità nel servire i clienti, il nuovo look delle confezioni e l’utilità di esporre i prezzi
Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne
Il bancone di vendita delle cantine aperte al pubblico è ormai simile a quello dei negozi. Diventa sempre più frequente vedere i ricevitori di cassa al posto del blocchetto delle ricevute. La smaterializzazione dei registri di cantina è un ulteriore incentivo in questa direzione perché, soprattutto quando c’è un codice sulle bottiglie in vendita, l’uso del registratore permette di velocizzare e risparmiare molti passaggi amministrativi e fiscali che avvengono automaticamente con l’emissione dello scontrino. Anche il pos per il pagamento con le carte di credito, è diventato indispensabile perché moltissimi clienti,
specialmente stranieri, non hanno contante. I ripiani all’interno del banco di vendita con imballaggi vuoti, scorta di bottiglie, bottiglie precartonate, film adesivi, forbici, penne, calcolatrice …. è indispensabile per confezionare rapidamente il vino venduto. La velocità, specialmente quando c’è un bel numero di clienti, è determinante. I turisti odiano aspettare e qualche volta rinunciano a comprare per non attendere a lungo. Ma anche quando c’è un solo cliente davanti al banco è meglio concentrarsi nella spiegazione dei vini, piuttosto che nella ricerca degli imballaggi e dunque questo tutto il necessario deve essere ordinatamente a portata di mano.