Donatella Cinelli CColombini Tag

Luce per gustare il vino: soffusa, naturale e calda

La luce forte e bianca stile sala operatoria innesca lo stress. Mentre quella naturale, calda e soffusa mette di buon umore e fa apprezzare di più il vino

Luci-per-degustare-il-vino-evitare-quelle-forti-e-fredde

Luci-per-degustare-il-vino-evitare-quelle-forti-e-fredde-Fienile-Fattoria-del-Colle

di Donatella Cinelli Colombini

Nei viaggi in Francia, UK o in Austria, cioè in Paesi dove la ristorazione elegante ha una tradizione più lunga e professionale, tutti abbiamo notato che i locali più esclusivi hanno tavoli con il proprio lampadario e che il cameriere accende la candela appena il cliente si siede per la cena.
Chi pensa che questo sia un inutile consuetudine sbaglia.

LA LUCE PER GUSTARE IL VINO DEVE ESSERE NATURALE CALDA E SOFFUSA

Le ultime ricerche di neuromaketing dimostrano che l’intensità e il colore della luce influiscono sul piacere prodotto da quello che si mangia o si beve. Dopo i suoni le luci sono gli stimoli più capaci di modificare la percezione dell’assaggio.

Luce-per-assaggiare-il-vino-naturale.calda-e-tenue

Luce-per-assaggiare-il-vino-naturale.calda-e-soffusa

La prima cosa evitare solo le luci da sala operatoria cioè bianche e forti. <<Già nel 1969, il ricercatore Sommer aveva dimostrato che proprio questo genere di luce riduce i margini economici, poiché riduce il tempo di permanenza nel ristorante e di conseguenza anche dei consumi>> ha spiegato Vincenzo Russo della IULM di Milano su “Tre Bicchieri” settimanale economico del Gambero Rosso.

LA SCIENZA SPIEGA LE REAZIONI DELL’OCCHIO E DELLA MENTE ALLA LUCE FREDDA E FORTE

Tutt’altra reazione con luci soffuse, di tonalità calde e naturali che hanno un’influenza positiva sugli esseri umani rendendoli gioiosi e attenti. Le evidenze scientifiche in questo senso sono assolutamente certe: nell’occhio ci sono cellule chiamate ipRGCs (Intrinsically Photosensitive Retinal Ganglion Cells), sensibili alla luce naturale e calda (Mure et al. 2019). I biologi della Saint John Hopkins University di Baltimora, hanno scoperto che la <<luce artificiale procura il rilascio di ormoni dello stress nel corpo e si associa a livelli di funzionamento cognitivo più basso. Viceversa, la luce naturale o calda naturale come si può riprodurre facilmente con i led, attraverso l’attivazione di queste cellule ipRGCs, influenza positivamente l’umore, e favorisce i processi di memoria e di apprendimento>>.

Cambiamento del clima e zonazione dei vigneti 

Temperature più alte e piogge scarse cambiano il potenziale qualitativo dei vigneti mettendo in dubbio la zonazione passata e recente

Montalcino-opportunità-e-problematiche-della-zonazione

Montalcino-opportunità-e-problematiche-della-zonazione

di Donatella Cinelli Colombini

Un tempo il terroir era una divinità intoccabile e soprattutto immutabile. Era alla radice del valore di certi vini e di certi chateau.
Poi il global warming ha cambiato le cose.

ZONAZIONE DEI VIGNETI IN UN’EPOCA DI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Partendo da casa nostra, dal territorio del Brunello. Un tempo si riteneva che oltre i 600 metri sul mare fosse impossibile produrre uva di Sangiovese adatta per il Brunello ora molti produttori guardano alle “terre alte” con occhi innamorati e tutte le zone fresche hanno acquistato valore.
Una situazione generalizzata che riguarda i principali territori del vino di tutto il mondo e mette in discussione regole che sembravano scritte per l’eternità.

Per questo viene da chiedersi se la zonazione, chiesta con forza da una parte della stampa, sia possibile in un’epoca in cui il clima innesca un rapido sconvolgimento nel potenziale qualitativo dei vigneti.

Bordeaux vigneto marzo 2018

Bordeaux vigneto marzo 2018

DOPO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO LE VECCHIE CLASSIFICHE SONO ANCORA VALIDE ?

Bordeaux ha cambiato il suo disciplinare nel 2019, per autorizzare varietà come il Marselan e il Touriga Nacional finora vietate nell’uvaggio di Bordeaux e Bordeaux Supérieur.
Come giustamente fa notare James Lawrence in un articolo di Wine Searcher che vi invito a leggere, il problema maggiore riguarda la gerarchia dei migliori vigneti francesi consacrata da quasi due secoli. Ma proprio mentre tutti si chiedono se le classifiche stilate dal 1855 in poi per i vigneti bordolesi sono da rivedere … nel 2008 il Barolo vengono istituite le le sotto zone e i cru. Va detto che esse non costituiscono una classifica di valore ma la battaglia legale avvenuta intorno all’uso del nome Cannubi fa pensare che l’attribuzione di un valore decrescente, anche se non ufficializzata, comunque ci sia. E questo avviene mentre terreni storicamente destinati alla produzione di Dolcetto perché più alti e più freddi, cominciano ora a rivelarsi molto performanti.

Il Brunello 2008 piace e sorprende New York

Il Brunello 2008 piace agli americani più di quanto si aspettassero. Ha 4 stelle ma sta conquistano la quinta sul campo

NewYork-anteprima-Brunello2008

NewYork-anteprima-Brunello2008

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

500 clienti per 41 cantine di Montalcino sotto la monumentale cupola del Gotham Hall per il primo brindisi newyorkese del Brunello 2008
Siamo nel cuore della grande mela, nella sede ottocentesca di una grande banca d’affari, una sorta di Panteon moderno dove tutto – dalle porte ai lampadari -trasmette l’opulenza dell’America degli anni d’oro. Un luogo divenuto cult per il film Batman e entrando ti sembra proprio di riveder volare il celebre pipistrello sotto l’enorme volta centrale.