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LE MERENDINE FANNO IMBRUTTIRE

UNO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI MONTPELLIER MOSTRA CHE L’ASPETTO DI CHI MANGIA SANO E’ MIGLIORE MENTRE FARINA E CARBOIDRATI RAFFINATI IMBRUTTISCONO

alimenti e bevande con zucchero fanno male alla salute e all'aspetto

alimenti e bevande con zucchero fanno male alla salute e all’aspetto

DI Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

Ho letto la notizia su Gambero Today ma lo studio viene dall’Università di Montpellier che lo ha pubblicato sulla rivista PlosOne.
Non sembra un’indagine conclusiva sull’argomento quanto piuttosto un primo approccio che, tuttavia, comprova qualcosa di noto da tempo: mangiare sano rende la pelle più luminosa e la mente più vigile e positiva, per cui migliora l’aspetto.
La sugar tax di cui il nostro Governo sta discutendo, va nella stessa direzione e usa, un’imposta, per limitare il consumo di bibite con un elevato contenuto di zucchero o dolcificante. 

2020 IN ITALIA I  CONSUMI DI VINO CRESCONO DEL +7,5%

Nel primo anno di pandemia in Italia si sono riempiti più calici a casa e soprattutto a cena. E’ cresciuto l’acquisto di bottiglie online e l’hobby del vino

 

Di Donatella Cinelli Colombini

In-Italia-i-consumi-di-vino-crescono-nel-2020

In-Italia-i-consumi-di-vino-crescono-nel-2020

Durante il lockdown il consumo di vino in Italia è aumentato. L’Italia ha segnato il più alto livello di consumo degli ultimi 10 anni con 24,5 milioni di ettolitri nei bicchieri e un +7,5% rispetto al 2019 ma addirittura un + 10% in confronto alla media degli ultimi cinque anni.

La cosa è particolarmente strana perché i dati OIV rivelano un calo mondiale del 3% sul 2019 e il livello più basso dei consumi di vino dal 2002. Se consideriamo che nel nostro Paese i turisti stranieri si sono quasi dimezzati possiamo immaginare che si sia stata un’autentica impennata nei consumi di vino dei connazionali.

 

PASTI A CASA E VINO CRESCONO IN ITALIA DURANTE IL LOCKDOWN

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Grazie-all’online-In-Italia-i-consumi-di-vino-crescono-nel-2020

I dati sono confermati da Alessandra Corsi, direttrice marketing Conad, recentemente intervenuta a un webinar di Coldiretti intitolato “Il mercato del vino dopo un anno di pandemia” ben riassunto da WineNews.  <<Nel 2020 si è registrato un incremento del consumo di alcol pro capite di 3 litri rispetto al 2018 e al 2019. Si è bevuto molto di più durante i pasti (dal 50% al 61% degli italiani), prestando sempre più attenzione alla qualità, sia per supportare il Made in Italy, sia come scelta per il proprio benessere, sia nel retail, come dimostra l’incremento dei prezzi medi, che in generale>>.

 

La Toscana inaugura la prima borsa digitale del vino

BuyWine 2021 rivoluziona il modo di vendere il vino all’estero:  invio di campioni ai buyers e poi incontri online programmati  per assaggiare insieme e  vendere

 

B2B Buy wine 2013 Firenze

B2B Buy wine 2013 Firenze

Di Donatella Cinelli Colombini

Gongolano l’Assessore Toscano all’Agricoltura Stefania Saccardi, il suo dirigente Gennaro Giliberti e il segretario Generale della Camera di Commercio di Firenze Giuseppe Salvini, nel presentare BuyWine 2021. Una rivoluzione nei metodi di internazionalizzazione e la prima vera iniziativa per l’export del vino organizzata in Italia dopo l’arrivo del Covid19.

BUYWUNE 20121 IN VERSIONE DIGITALE  120 BUYERS PER 150 CANTINE

Buy Wine 2015

Buy Wine 2015

Solo per 150 cantine ma  un B2B coi controfiocchi. Ogni impresa potrà selezionare solo una delle tre aree da cui provengono i 120 buyer che si sono accreditati: Asia, Europa e America.
Fin qui BuyWine ripercorre il format degli anni scorsi ma la modalità è completamente nuova e capace di rivoluzionare la formula “fiera” in modo permanente. Nessuno si nuove da casa ma produttori e buyer si parlano online e sono i campioni di vino a viaggiare per consentire la stessa esatta situazione di un incontro di lavoro dal vivo. Alla fine, c’è da giurarci, gli affari si faranno lo stesso, anzi forse di più.

2011-2021 BUYWINE  IL B2B CHE INTERNAZIONALIZZA LE CANTINE TOSCANE

Ma entriamo più nel dettaglio: BuyWine è un borsino che dal 2011 mette in contatto le cantine toscane con importatori, buyers e distributori esteri attraverso un sistema di incrocio preliminare fra i domanda e offerta. In pratica chi produce deve dichiarare agli organizzatori i mercati in cui vuole vendere e i buyers precisano, al momento dell’adesione, che tipologia di vino e di prezzo stanno cercando di comprare. Nelle edizioni precedenti il matching fra domanda e offerta portava a una giornata in cui ogni cantina faceva una quindicina di incontri di 25 minuti ciascuno, durante i quali offriva anche l’assaggio del vino.

Per alcuni anni, dopo il B2B i buyers hanno anche visitato i territori del vino. Nel tempo BuyWine ha affinato la sua efficacia soprattutto nella scrematura dei partecipanti per evitare i così detti “viaggi premio” che le ditte di importazione davano ai dipendenti. Infatti i buyer che disertavano gli incontri oppure che non ordinavano vino da nessuna delle cantine incontrate a BuyWine venivano cancellati dalle edizioni successive.
Ovviamente la firma di contratti di importazione non dipendeva dalla Regione Toscana, ma dalla qualità dei vini, dai loro prezzi e dalla capacità di sviluppare un corretto follow up, ma BuyWine, negli anni, ha consentito a tantissime cantine toscane, anche piccole, di esportare all’estero valorizzando i propri sforzi nell’innalzamento qualitativo.

Vino e cantine locomotori della ripresa del turismo italiano

Food and wine sono la prima calamita dei turisti stranieri, le nostre cantine attraggono anche il 38% degli italiani e possono far ripartire il turismo tricolore

 

Vino e cantine-locomotori-della-ripresa-turistica-italiana

Vino e cantine-locomotori-della-ripresa-turistica-italiana

di Donatella Cinelli Colombini

Le wine destination come Montalcino o Barolo <<si sono riempite persino nell’estate 2020 a differenza delle città d’arte>> dice Donatella Cinelli Colombini, ideatrice della giornata Cantine aperte e prima portabandiera dell’enoturismo italiano. Ora sembra un sogno lontano ma l’epidemia di coronavirus finirà e l’Italia deve farsi trovare pronta a giocare un ruolo da protagonista nel mercato turistico mondiale.

 

MUSEI VUOTI E CITTA’ DEL VINO PIENE NELL’ANNO DEL COVID

E’ quasi certo che l’onda lunga del covid non favorirà mostre e musei, teatri e monumenti d’arte al chiuso ma potrebbe trasformare le denominazioni del vino in attrattori capaci di richiamare visitatori dall’Italia e dall’estero e rimettere in moto l’intero turismo italiano.

Vino e cantine-locomotori-della-ripresa-turistica-italiana

Vino e cantine-locomotori-della-ripresa-turistica-italiana

Tuttavia, perché la locomotiva vino trascini la ripresa, bisogna che le grandi bottiglie e i loro luoghi di produzione diventino visibili, anzi molto visibili, delle vere rock star <<e non come appaiono nei siti ufficiali del turismo (italia.it e  visititaly.eu) dove sembrano desaparecidos>> commenta la Cinelli Colombini.

 

PERCHE’ L’ECCELLENZE GASTRONOMICHE NON POSSONO TRAINARE LA RIPRESA TURISTICA

Una manovra che potrebbe funzionare anche con i forni del pane di Altamura, le cattedrali del prosciutto San Daniele o i profumatissimi magazzini di stagionatura del Parmigiano Reggiano … se i luoghi dove nascono le eccellenze alimentari fossero organizzati come le cantine. In Italia ci sono 25-30.000 aziende enologiche aperte al pubblico di cui il 96% con punto vendita, visita guidata e degustazione (dati ENIT 2020) e circa 8.000 con una vera organizzazione per la wine hospitality.