
Vino e cantine locomotori della ripresa del turismo italiano
Food and wine sono la prima calamita dei turisti stranieri, le nostre cantine attraggono anche il 38% degli italiani e possono far ripartire il turismo tricolore

Vino e cantine-locomotori-della-ripresa-turistica-italiana
di Donatella Cinelli Colombini
Le wine destination come Montalcino o Barolo <<si sono riempite persino nell’estate 2020 a differenza delle città d’arte>> dice Donatella Cinelli Colombini, ideatrice della giornata Cantine aperte e prima portabandiera dell’enoturismo italiano. Ora sembra un sogno lontano ma l’epidemia di coronavirus finirà e l’Italia deve farsi trovare pronta a giocare un ruolo da protagonista nel mercato turistico mondiale.
MUSEI VUOTI E CITTA’ DEL VINO PIENE NELL’ANNO DEL COVID
E’ quasi certo che l’onda lunga del covid non favorirà mostre e musei, teatri e monumenti d’arte al chiuso ma potrebbe trasformare le denominazioni del vino in attrattori capaci di richiamare visitatori dall’Italia e dall’estero e rimettere in moto l’intero turismo italiano.

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Tuttavia, perché la locomotiva vino trascini la ripresa, bisogna che le grandi bottiglie e i loro luoghi di produzione diventino visibili, anzi molto visibili, delle vere rock star <<e non come appaiono nei siti ufficiali del turismo (italia.it e visititaly.eu) dove sembrano desaparecidos>> commenta la Cinelli Colombini.
PERCHE’ L’ECCELLENZE GASTRONOMICHE NON POSSONO TRAINARE LA RIPRESA TURISTICA
Una manovra che potrebbe funzionare anche con i forni del pane di Altamura, le cattedrali del prosciutto San Daniele o i profumatissimi magazzini di stagionatura del Parmigiano Reggiano … se i luoghi dove nascono le eccellenze alimentari fossero organizzati come le cantine. In Italia ci sono 25-30.000 aziende enologiche aperte al pubblico di cui il 96% con punto vendita, visita guidata e degustazione (dati ENIT 2020) e circa 8.000 con una vera organizzazione per la wine hospitality.
COSA PENSANO GLI ITALIANI DEL TURISMO DEL VINO
<<Per questo, il compito di battistrada nella ripartenza del turismo in Italia tocca al vino, ai suoi meravigliosi territori e ai vignaioli che lo popolano e che ora devono accogliere i turisti anche la domenica, raccontando la propria storia in modo divertente in italiano e inglese>>. Questo il commento di Donatella Cinelli Colombini ai dati dell’Osservatorio della Reale Mutua (elaborati da Nextplora) che rivelano quanto il turismo del vino entusiasmi anche gli italiani: il 38% desideri fare un’esperienza enoturistica in patria, mentre uno su quattro non intende andare a visitare cantine estere prima di aver visto le nostre. Il 41% vede il vino come la punta di diamante del Made in Italy, il 37% si ritiene appassionato di vino e attribuisce al nettare di bacco un ruolo determinate della convivialità (41%). Altissime le percentuali di chi è attratto dalla scoperta del mondo rurale (38%) e si sente appagato dalle esperienze legate alla visita dei territori del vino (44%) e dal contatto rilassante con la natura (27%).
Si tratta di wine lovers che fanno turismo del vino soprattutto all’interno della propria regione (60%), come ha evidenziato l’ultimo rapporto dell’Osservatorio delle Città del Vino che conferma con percentuali addirittura più altre (45%) l’attività enoturistica dei connazionali.
VINO E CANTINE LOCOMOTORI DELLA RIPRESA TURISTICA
<<Questi enoappassionati postano foto, video, pubblicano commenti trasformandosi in “evangelisti” virali delle bellezze golose del nostro Paese>> dice la Cinelli Colombini ribadendo come il web <<sia, da anni, il primo canale di diffusione dell’enoturismo e stia riportando gli accessi nelle cantine ai 15 milioni e il business ai 2,5-3 miliardi registrati nel 2019. Una capacità di ripartenza che può trasformare il vino nel locomotore della riscossa turistica come ha profetizzato Magda Antonioni Corigliano dell’Università Bocconi e come stanno auspicando due dei super notiziari del vino italiani “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso e WineNews.
Visto che Chianti, Prosecco e vini dell’Etna sono calamite turistiche più potenti del Museo dell’Accademia, di Palazzo Vecchio o della Cattedrale di Monreale ….. bisogna che il Governo li usi mostrandoli on line, in TV, facendoli raccontare per radio e spingendoli con B2B, press tour … L’economia italiana ha bisogno del turismo e il turismo italiano può e deve tornare forte ma ha bisogno del vino per recuperare slancio <<sono certa che i produttori italiani siano pronti ad affrontare e vincere questa grande sfida>> conclude Donatella Cinelli Colombini.