Nell’enoturismo la Toscana vince ancora
Toscana prima destinazione enoturistica italiana con il 45% di preferenze seguita da Piemonte, Trentino A.A., Veneto e Campania. Ma i turisti restano nella propria regione
Di Donatella Cinelli Colombini
L’ultimo Rapporto dell’Osservatorio sul Turismo del vino redatto dal Professor Giuseppe Festa per le Città del Vino ci regala alcune autentiche novità insieme a molte conferme. La sorpresa è il carattere regionale dell’enoturismo visto che il 60% dichiara di visitare più frequentemente le cantine della propria regione.
La Toscana preferita destinazione dei viaggi del vino. Batte di molte lunghezze Piemonte, Trentino Alto-Adige, il Veneto al Nord e la Campania al Sud.
ENOTURISMO: NEL 2019 LE CANTINE ITALIANE HANNO AVUTO 15 MILIONI DI VISITE
Fra gli intervistati il 45% ha fatto wine trip almeno una volta l’anno. Le percentuali decrescono al 30% per quelli che fanno più di un viaggio l’anno nelle cantine e al 9% per i super appassionati che ci vanno una volta al mese.
L’Osservatorio, giunto quest’anno all’XI° edizione conferma il carattere elitario dell’enoturismo che è indubbiamente fra le tipologie di viaggio più costosa: 155€ al giorno per chi dorme fuori casa e 80€ per i semplici escursionisti.
Conferme anche sullo strapotere del web ormai saldamente primo (24%) fra gli strumenti che portano i visitatori in cantina anche se il passaparola continua ad essere molto influente (21%).
Infine erano e dico il verbo al passato con grande malinconia, ottimi i dati sulla crescita di flussi e del business. Il turismo del vino sembra un treno in corsa che il covid ha fermato e che vorrebbe tornare al più presto ai risultati di un tempo. Un 2019 spettacoloso con 15 milioni di visite in cantina (+7%), 2,65 miliardi di Euro di giro d’affari (+6%).
TURISMO ESTERO POST COVID VERSO L’ITALIA: VORREI MA NON POSSO
La speranza del rimbalzo dopo la catastrofe coronavirus arriva dai dati sulle intenzioni di viaggio raccolte da ENIT. La situazione attuale è drammatica: cancellazioni per circa 235mila prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali diretti in Italia. Dati simili anche se meno brutti riguardano la Spagna con 231mila disdette e la Francia con 193mila.