Gli eventi servono al turismo?
Quelli grandi e ripetuti si. Quelli piccoli e occasionali no. Quindi attenzione a come spendete i soldi, cari Sindaci e Presidenti regionali, niente effimero!
Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne
Eventi, eventi, eventi, la Toscana trabocca di concerti, sagre, mostre, balletti, gare, performance ….tanti e forse troppi per avere un alto profilo e soprattutto per essere davvero visibili. Neppure l’ agenzia regionale riesce a segnalarli con sufficiente anticipo e divisi in base al tema e alla zona. In altre parole si tratta di eventi capaci di interessare i turisti che sono già arrivati nel territorio ma non di portare in Italia dei visitatori perché quasi nessuno lo viene a sapere. Un evento diventa una
reale calamita turistica se è grande, ripetuto e pubblicizzato. Lo dimostra l’ Edinburgh Art Festival.
Iniziato nel 1947, per tre settimane trasforma Edimburgo nella capitale mondiale della cultura: 50.459 appuntamenti da ogni parte del mondo e di ogni genere: mostre, recital, commedie, concerti, teatro di strada, performance art, balletti….. Secondo i miei dati l’investimento nel festival genera un fatturato alberghiero 7 volte superiore e un indotto economico 21 volte superiore.
Questo non significa che i nostri “eventi coriandolo” siano inutili. Servono a rendere più ricco e appagante il soggiorno dei turisti, rendono unica la loro esperienza di viaggio, danno ai luoghi una immagine più festosa e interessante.