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La civiltà delle Contrade del Palio e il canto del Maggio

Due serate e due argomenti affascinanti per tre Lions Club nella stessa settimana: il Palio di Siena e i maggiaioli della Val d’Orcia

Franco Generini

Franco Generini

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Il Lions Club Firenze Brunelleschi dedica una serata a Siena e alle sue nobili tradizioni. Una full immersion che ha toccato persino il menù dove comparivano i pinci con il sugo di cinta senese e il panforte. Al termine della cena il Professor Giuliano Catoni – docente di archivistica e profondo conoscitore della storia locale- ha spiegato come i senesi abbiano una fama centenaria di eccentricità: la

Jacopo Rosati fa firmare il libro presenze a Giuliano Catoni

Jacopo Rosati fa firmare il libro presenze a Giuliano Catoni

“pazzia dei senesi” citata da Giovanni Boccaccio e la “gente vana” di cui scrive Dante … Insomma dal medioevo i nostri antenati  ( gli antenati miei e di mio marito Carlo Gardini presidente del Lions Club) sono noti per la rissosità e il legame di appartenenza. Chi nasceva in un “monte” o in una delle 42 Contrade medioevali oppure in una delle 17 Contrade di oggi mantiene quel legame per la vita se non vuole essere considerato un “rivenduto”. Per questo i confini assumono un’enorme importanza e, fino al 1721, quando l’editto di Violante di Baviera li fissò definitivamente, erano fonte di continue litigi. Dunque  il Palio “alla tonda”, quello che si corre due volte l’anno (nasce nel 1656 sostituendo quello “alla lunga”), è solo la parte più spettacolare e famosa di qualcosa di profondo e antico, qualcosa che vive tutto l’anno e costituisce una vera e propria civiltà.