L’orto domestico è buono la fettina di vitello no
La nuova logica dell’alimentazione rispettosa dell’ambiente premia cibi e vini che non inquinano con gas, liquami, pesticidi… sotto accusa la carne di bue

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Di Donatella Cinelli Colombini
C’è una nuova etica del cibo che coinvolge un crescente numero di persone nei Paesi più sviluppati: per salvare il pianeta bisogna mettere nel piatto solo quello che è ecosostenibile. Ecco che gli alimenti che la lunghezza dei trasporti (il famoso km 0) il carbon footprint, l’utilizzo o l’inquinamento dell’acqua … diventano elementi che discriminano ciò che è buono da ciò che è cattivo per l’ambiente.
I CIBI ECO FRIENDLY
Nella lista dei meritevoli ci sono gli alimenti fatti artigianalmente e ancora meglio in casa,

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quelli ottenuti dagli scarti come l’olio prodotto facendo esplodere con il freddo le molecole delle bucce di arancia, sperimentato all’Università di Pisa. Poi ci sono le alternative alla carne di bue come l’hamburger di barbabietola o la carne cresciuta in laboratorio dalle cellule staminali che arriva da Israele, oppure gli insetti, per chi ha lo stomaco di mangiarli. Promosso anche il pesce povero dei nostri mari nella stagione della pesca, i legumi tradizionali che, oltre tutto rigenerano il terreno dove crescono, pere, mele e patate che consumano poca acqua e possono essere prodotti in autentiche oasi naturali.
I CIBI POCO ECO FRIENDLY
Nel banco degli imputati c’è anche il vino Prosecco , per la sua grande produzione, insieme alla carne di bue, i pesci di importazione oppure quelli che impoveriscono le coste come i gamberetti di allevamento, i cereali OCM e coltivati con pesticidi, l’olio di palma presente anche nelle merendine.