Hong Kong, James Suckling, Cina e il Brunello
A Hong Kong con le 100 cantine italiane scelte da James Suckling. In Cina con il Brunello fra i grattacieli di Shanghai, Hangzhou, Shenzen, Guangzhou, Zhuhai
Di Donatella Cinelli Colombini
Dopo il piovosissimo autunno italiano Hong Kong sembra il paradiso. Temperature primaverili, sole e una città sfavillante dove le vetrine traboccano di prodotti luxury. La città è un immenso centro commerciale del lusso lungo le strade e dentro i grattacieli collegati da passerelle coperte. Dalla baia lo spettacolo notturno sbalordisce, sembra di essere dentro un cartone animato gigantesco con centinaia di grattacieli si colorano di disegni e luci.
HONG KONG IL PARADISO DEL LUSSO E I DANNI DELLE PROTESTE
Io e mio marito Carlo Gardini non vediamo gli studenti protagonisti delle proteste di cui hanno parlato i media di tutto il mondo, ma incontriamo gruppi di poliziotti in assetto anti sommossa e leggiamo sui quotidiani il resoconto dei danni che hanno fatto: 85 delle 94 principali stazioni della metropolitana danneggiate e 62 delle più piccole. Distrutti 1800 tornelli 1100 macchine di biglietteria, 1200 telecamere di sorveglianza e 170 fra scale mobili e ascensori. Se questi sono i danni visibili, quelli più disastrosi sono i danni all’economia di Hong Kong dove il turismo è letteralmente collassato. A ottobre il calo degli arrivi è stato del 43,7% rispetto allo stesso mese del 2018.
Gli effetti sulla ristorazione sono stati pesantissimi: 300 ristoranti chiusi dallo scorso giugno. Per il vino italiano è un disastro perché gli importatori non vendono e quindi non
comprano.
JAMES SUCKLING GREAT WINES OF ITALY A HONG KONG
L’evento di James Suckling Great Wines of Italy 2019 è stato un segno di forte incoraggiamento verso la filiera commerciale del vino italiano e questo ha prodotto un afflusso senza precedenti al wine tasting organizzato in modo impeccabile all’interno del Four season. Duemila persone con tantissimi importatori, buyer e ristoratori.
Gli operatori di Hong Kong non si arrendono ma sono preoccupati. Tutti vogliono mantenere la libertà del loro paradiso dorato ma temono gli effetti delle proteste e non capiscono cosa sta realmente accadendo perché fra i 1100 arrestati al Politecnico solo 46 erano realmente studenti.
Io e Carlo andiamo nella zona più suggestiva di Hong Kong per la cena di benvenuto ai produttori italiani nel nuovo locale very cool “James Suckling wine central”. Partecipiamo a una cena e a un pranzo nel ristorante Giando del nostro importatore dove incontriamo manager e imprenditori italiani e cinesi. La preoccupazione è generalizzata anche fra quelli che si occupano di moda <<se la situazione non si normalizza e i cinesi non tornano è un disastro>>.
Speriamo che l’incoraggiamento dei 100 produttori italiani scelti da Suckling serva a aiutarli, anche psicologicamente.
IL GIGANTE CINESE E LA CITTA’ DI ALIBABA
In Cina invece l’economia è in piena corsa. Gli effetti dei dazi USA ci sono ma meno del previsto.
Tutti i cinesi hanno gli occhi fissi sui telefonini e il contante non circola quasi più perché persino le patatine nel distributore automatico vengono pagate col cellulare.