Le Doc dei vini hanno 50 anni ma servono ancora?
Nel 1963 il Marsala fu il 1°vino italiano DOC. Oggi ci sono 334 vini Doc e 73 Docg. Ma la filosofia di legare i vini al loro territorio di origine vale ancora?
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Secondo me si, perché le denominazioni sono esattamente quello che oggi vuole il mercato: caratteri distintivi, storia, amore per la terra, alti livelli qualitativi …. Un mix di tradizione e innovazione, di naturalezza e tecnologia, di passione e creatività, l’unione di grandi realtà produttive e microaziende familiari.
Ma ci sono profonde differenze rispetto a 50 anni fa perché la sfida si è spostata dalla produzione alla commercializzazione. Insomma, se prima dovevamo imparare a fare buoni o ottimi vini, ora bisogna imparare a venderli. La mia riflessione sulle Doc verte proprio su questo.
Parto da lontano, dai Paesi dove si concentrerà il consumo di vino che, nei prossimi anni, è previsto in crescita con percentuali del 5,3% l’anno. Fra 5 anni le nazioni consumatrici saranno nell’ordine USA, Germania, poi la coppia storica Francia-Italia, quindi la Cina, seguita da un Regno Unito in contrazione e una Russia in espansione.