Donne, cambiano l’Italia e l’agricoltura
Le donne mettono il turbo nell’agricoltura, le imprese dirette da loro, possiedono il 21% della superficie coltivata ma producono il 28% del Pil agricolo nazionale
Di Donatella Cinelli Colombini
Il Censis ha pubblicato il 7 febbraio 2019 uno studio intitolato “Affiancamento e crescita” sulle trasformazioni della società negli ultimi 15 anni individuando i 3 drive principali: genere, cittadinanza e tecnologia.
TRASFORMAZIONE SOCIALE: DONNE, STRANIERI, TECNOLOGIA
Per capire il fenomeno bisogna riprendere Roberto Calasso e il suo “Il Cacciatore Celeste” che spiega come tutta la storia umana, fino da quando i nostri progenitori si trasformarono da preda degli animali carnivori in cacciatori, è sempre avvenuta con lo stesso processo: il gruppo sociale affianca quello al potere lo imita e lo sostituisce portando con sé il ricordo della sua condizione originaria e quindi grandi cambiamenti. Per quanto riguarda le donne, la ricerca 2019 ha usato come indicatori le posizioni di
vertice suddividendole tra professioniste, dirigenti nel comparto pubblico e imprenditrici o socie d’azienda nel comparto privato.
DONNE MANAGER IN AGRICOLTURA: + 2,3%
Fra il 2003 e il 2017, le donne in posizione dirigente nel settore agricolo sono cresciute del 2,3%, portando con loro poco sapere accumulato, una capacità di adattamento e un pensiero differente medio ma un alto apporto specifico.
Quest’ultimo elemento è stato vincente e si è manifestato in tre settori, dove le donne hanno aumentato significativamente la loro quota, vale a dire le imprese agricole, le imprese dei servizi alla persona e le imprese di istruzione dove evidentemente ha pagato uno stile diverso di lavoro e la ricerca di obiettivi differenti.
Dando uno sguardo generale all’intera ricerca CENSIS vediamo che il numero delle donne professioniste è aumentata del 10,8%, l’incremento maggiore si è avuto in campo giuridico, tra gli avvocati la percentuale di donne è cresciuta del 17,3% e del 15,4% tra i magistrati, ma anche tra gli architetti, più 12,5 % è tra i medici più 12% . Consistente è stato anche l’avvicendamento nelle cariche dirigenziali del settore pubblico. Diversa la crescita femminile nelle imprese private, dove la crisi ha influito negativamente nel processo di femminilizzazione: nel caso delle socie d’azienda e imprenditrici, l’incremento della quota è stato solo dell’ 1%; numeri un po’ sopra la media si registrano solo nelle imprese agricole + 2,3%.