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Orange wines asso nella manica di molti sommelier

Lisa Cardelli sommelier AIS nata a Lucca e attiva a Melbourne spiega gli Orange wines categoria di nicchia, non accademica e spesso vista con scetticismo

Lisa Cardelli Sommelier AIS

Lisa Cardelli Sommelier AIS

Di Lisa Cardelli
La mia prima esperienza con un orange wine fu nel 2010, quando ancora non ero sommelier Ais, e già’ avevo la fortuna di lavorare a Sydney come Commis Sommelier presso un ristorante italiano. Dalla loro interessante carta dei vini scelsi, un giorno, l’unica bottiglia rimasta, ed ormai da troppo tempo invenduta, del romagnolo Denavolo Dinavolo, incuriosita piu’ dal fatto che potessero esistere vini color arancio, che dal nome alquanto allusivo. La prima impressione che ebbi fu

Orange wines decantazione

Orange wines decantazione

quella che il vino fosse tremendamente ossidato ed imbevibile! Allo stesso tempo però la sua struttura tannica e la pienezza di bocca mi lasciarono perplessa e mi portarono a discutere di quel vino per giorni, senza cavarne una valida conclusione a proposito della sua qualità.
Da allora ho nutrito una sempre maggiore curiosità nei confronti di questa categoria e seppur per motivi di lavoro e viaggio non sono riuscita sino ad ora a visitarne i maggiori esponenti, ho sempre cercato di assaggiarne diversi esempi, prezzi permettendo poiché molto costosi.

Orange Wine mi ama, non mi ama, ma quanto mi ama?

C’è chi è entusiasta e chi li trova schifosi, gli orange winesvini a lunghissima macerazione hanno supporter e critici molto decisi, ma ognuno dica la sua

Orange Wines

Orange Wines

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Tempo fa scrissi un post sugli orange wine dopo aver letto un divertente articolo di Wine Searcher sugli equivoci e la confusione che regna su di loro. La quasi totalità dei consumatori non li conosce oppure crede siano miscele a base di succo d’arancia.
Un taglio leggero del mio post – stile toccata e fuga – trovò la disapprovazione del mio amico Paolo Valdastri << Mmmm, Donatella ci sarebbe bisogno di un approfondimento un pochetto più puntuale. Tecnicamente sono vini bianchi vinificati in rosso. Il lungo contatto con le bucce provoca, tra le altre cose, l’estrazione di tannino e la perdita dei profumi primari. Il problema dei profumi è notevole perché questi vini perdono la nota varietale e tendono a somigliarsi tutti. Il tannino li rende adatti ad abbinamenti con le carni, magari bianche, ma non con pesci al vapore ad esempio. Poi c’è il problema invecchiamento. Oltre un certo limite questi vini hanno tendenza ad ossidarsi.
In conclusione devono essere fatti molto bene per essere godibili>>