Neuromarketing: istruzioni sul packaging del vino
Coerenza di look e taste, colori seducenti, superfici lisce e ruvide … emozioni trasmesse anche da testi, luci e suoni come quello del tappo che esce
di Donatella Cinelli Colombini
Un utilissimo articolo di Mariella Dubbini su “il Sommelier” fornisce le istruzioni pratiche per realizzare un’etichetta capace di aumentare le prospettive commerciali del vino. Alle note contenute nell’articolo ne ho aggiunte altre e spero cha alla fine siano utili. Una sola parola d’ordine: emozionare
Arrivano da Vincenzo Russo professore di psicologia dei consumi alla IULM di Milano e massimo esperto italiano di neuromarketing associato al vino.
Eccoci dunque alle “istruzioni per l’uso”.
COERENZA
Un prezzo medio basso e un’etichetta ricca che trasmette lusso, allontanano il cliente. La percezione del prodotto risulta poco rassicurante perché la distonia ha un effetto negativo sulla percezione.
ASPETTO CROMATICO SEDUCENTE
Carta opaca con scritte lucide, uso di colori contrastanti, fanno uscire la bottiglia dallo scaffale. Anche la scelta dei colori è importante: blu e nero trasmettono eleganza e sono più apprezzati da un target maschile. Colori pastello come il viola sono più adatti a vini destinati a consumatrici donne.
ANCHE IL TATTO VUOLE LA SUA PARTE
Effetto visivo di rilievo oppure superfici che toccandole, risultano discontinue come lisce e ruvide emozionano positivamente.