Arriva il piano aeroporti per un turismo “a terra”
Il piano aeroporti del Ministro Passera è un’opportunità solo se il trasporto a terra migliora molto. Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Tutto il ragionamento parte dall’analisi del nuovo turismo, quello veloce. Il lavoro lascia a tutti poco tempo per riposarsi: a volte un week end lungo, a volte una sosta fra due fiere o due impegni professionali … insomma la vacanza si riduce a tre giorni – due notti al massimo. Sono gli short break del marketing turistico che hanno modificato drasticamente la geografia del turismo. Chi vuole riposarsi e ha poco tempo non può utilizzarlo tutto nel trasferimento fino alla sua meta. Quindi l’accessibilità delle destinazioni diventa determinante, se non si vuole essere tagliati fuori. Ecco che diventano importantissimi i collegamenti frequenti con gli aeroporti. Meglio l’airtaxi in elicottero ma va bene anche il bus navetta o il servizio fly and drive … la cosa importante è che il cliente arrivi da casa sua al luogo di soggiorno in meno di 6 ore. Oltre questo limite si è esclusi dalle short destinations. Si rimane tagliati fuori anche quando la spiegazione su <<come arrivare>> è poco chiara o molto difficile da attuare; della serie 3 tipologie di mezzi di trasporto, lunghe attese e simili.