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Vini e cantine dell’altro mondo

In giro per la Nuova Zelanda, non potevo farmi mancare un tour di cantine. Ma invece di parlarvi di zone famose come Marlborough, vi racconto l’isola di Waiheke.

Visto per voi da Bonella Ciacci

vigneto di Te Motu

vigneto di Te Motu

Quando ho dovuto pensare al viaggio di nozze, ho scelto il posto più lontano che mi venisse in mente, all’altro capo del mondo, ovvero la Nuova Zelanda.
Scelta non a caso, in effetti. Ho sempre sognato di vederla, anche perché mi dava la possibilità di coltivare in un solo viaggio quasi tutte le mie passioni. Una di queste è il vino.
Il tempo era poco, così, anziché andare in zone rinomate come ad esempio Malborough, ho visitato Waiheke, la seconda più grande isola della baia di fronte a Auckland.

Senza addentrarci nella storia delle popolazioni indigene, i Maori, che già la l’avevano abitata, gli occidentali hanno iniziato a viverci dapprima solo in pochi. Soprattutto nei decenni passati vi si era stanziata una comunità hippie, dedita ad altri tipi di coltivazioni, e non la vite.
Solo negli ultimi 15/20 anni, insieme alla riscoperta di quest’isola da parte dei ricchi e facoltosi abitanti di Auckland, si è scoperto che il microclima di questa isola è perfetto per alcune tipologie di vite, e la produzione di vino è andata incrementando velocemente, ed altrettanto velocemente la sua qualità.