Ruggero Mazzilli Tag

2022 arriva Lorenzo e mamma Francesca ci lascia

Con l’augurio di buon anno nuovo vi mando il racconto del mio 2022. Un anno caldo e con tanti cambiamenti: belli, come Lorenzo e brutti la guerra

2022-viaggio di nozze ritardato a Dubai per Violante e Enrico

2022-viaggio di nozze ritardato a Dubai per Violante e Enrico

di Donatella Cinelli Colombini

Il 2022 è stato un anno vissuto affannosamente, affrontando ogni giorno i problemi della mancanza di personale, la mancanza di piogge e il caldo, il covid, i rincari di bollette e materie prime ….. mentre la televisione ci portava in casa le scene di una guerra di ferocia medioevale in Europa. Il 2022 si chiude con la scomparsa di mia mamma Francesca Colombini il 30 dicembre dopo essere rimasta inferma per mesi. Una pioniera di Brunello e della nuova agricoltura che ha dato molto a Montalcino e all’Italia del vino.

IL 2022 NELLE VIGNE DI BRUNELLO

Nelle vigne arriva Ruggero Mazzilli, decano degli agronomi BIO in Toscana. Cominciamo a modificare il sistema di allevamento delle viti da cordone speronato a Guyot con un rinnovamento che si completerà in tre anni. Grazie al letame, i sovesci e le lavorazioni, che hanno reso soffice il terreno, le viti riescono a sopravvivere senza una goccia di pioggia per sei mesi. I temporali arrivano ad agosto e salvano la vendemmia. L’uva è pochissima anche se di qualità stellare. I danni maggiori sono nel vigneto appena piantato dove metà delle giovani viti muoiono nonostante le innaffiature e le zappature. Peccato perché è il primo piantato a mano dopo tanti anni.

COME ERAVAMO, COME SIAMO E COME DIVENTEREMO

Il sogno di produrre grandi vini che si realizza. Donatella Cinelli Colombini racconta l’inizio difficile e la lenta creazione di un brand con un’identità forte

 

2002 Casato-Prime -Donne-Montalcino-Donatella-Cinelli-Colombini-in-cantina

2002 Casato-Prime -Donne-Montalcino-Donatella-Cinelli-Colombini-in-cantina

1998-2002 ANNI EROICI

20 ettari di vecchio vigneto e 5 ettari di nuovo impianto su uno sbancamento che avranno purtroppo molti problemi e vita breve.
Non ci sono cantine e il vino è parte alla Fattoria dei Barbi e parte in spazi in affitto da amici produttori.
La produzione del vino inizia l’attività con una “dote” di futuro Brunello 1993,  94,  95,  96 e 97
Viene creato il brand “Donatella Cinelli Colombini”, il logo e le etichette dei primi vini. Nasce il progetto Prime Donne con la cantina gestita da uno staff femminile, il Brunello selezionato da un gruppo assaggiatrici donne e il premio Casato Prime Donne dedicato al nuovo ruolo femminile nella società e nel lavoro.
Nel 2001 viene inaugurata la cantina della Fattoria del Colle
Nel 2002 viene inaugurata la cantina del Casato Prime Donne
Inizia l’impianto dei nuovi vigneti: Cenerentola e Pieve alla Fattoria del Colle, Ardita e Pero al Casato Prime Donne di Montalcino
Sperimentazione del vitigno autoctono Foglia Tonda partendo da 400 marze del vitarium della Regione Toscana
Le vigne sono coltivate in modo convenzionale, in cantina ci sono botti e barriques. Gli enologi sono inizialmente Luigino Casagrande e poi Fabrizio Ciufoli.

 

Vendemmia: consuntivo 2022 dal Brunello e dall’Orcia DOC

Qualità altissima delle uve per omogeneità della maturazione e sanità dei grappoli ma quantità scarsissima e rese basse. Un’annata anticipata e da botte grande

 

Violante-CinelliCoombini-davanti-ai-vigneti-di-Sangiovese-vendemmia-2022

Violante-CinelliCoombini-in-dolce-attesa-davanti-ai-vigneti-di-Sangiovese-BIO-vendemmia-2022

Di Donatella Cinelli Colombini

<<Bella ma non pesa niente>> era l’ironica sintesi dei miei vignaioli nel descrivere la loro uva. Una sagacia e una sintesi tipicamente toscane per raccontare un’annata sofferta e una vendemmia a due facce. Grappoli di Sangiovese piccoli, spargoli, perfettamente maturi con acini di piccolo calibro …. L’uva che ogni produttore sogna ma ….. poca uva e con pochissimo liquido dentro.

 

VENDEMMIA ANTICIPATA, SCARSA MA CON UVA PERFETTE

Questa è la conclusione dell’anno più caldo della storia umana raccontata dai vigneti di Sangiovese della Toscana dove questa vite è la regina incontrastata del paesaggio agricolo. Una pianta rustica che si è acclimatata in questa regione da secoli superando gli optimum – periodi caldi e le “piccole glaciazioni”. Forse per questo ha resistito piuttosto bene al caldo e a un periodo arido di quasi sette mesi.
Vendemmia con 15 giorni di anticipo sul calendario. Una difficoltà enorme a trovare raccoglitori che ha fatto salire fino a 10€ netti all’ora le retribuzioni e ha costretto aziende come la mia, che non lo avevano mai fatto, a prendere una squadra esterna di vendemmiatori per affiancarla alla propria.

Vigne di Brunello nell’estate più calda della storia

Le vigne di Sangiovese hanno sopportato stoicamente il caldo e la sete, alleviata dalle piogge di luglio. E’ prevista una vendemmia anticipata e scarsa

 

sangiovese-invaiatura-6-agosto-2022-vigneti-Fattoria-del-Colle-Toscana

sangiovese-invaiatura-6-agosto-2022-vigneti-Fattoria-del-Colle-Toscana

di Donatella Cinelli Colombini

Il termometro è stato inventato da Galileo Galilei nel 1607 e poco per volta, l’uomo ha misurato e registrato le temperature. Dei dati certi esistono dall’inizio dell’Ottocento e mai c’era stato un anno più caldo del 2022. Quello che stiamo vivendo ha battuto tutti i records. Anche se confrontato con gli ultimi caldissimi, trent’anni il 2022 mostra un grado in più e la metà delle piogge rispetto alla media.
Il 6 agosto è stata la punta, l’Italia è un altoforno: la temperatura massima di Firenze è 37°C quella de Il Cairo 33°C. In realtà le centraline dei vigneti del Casato Prime Donne a Montalcino e della Fattoria del Colle nella Doc Orcia segnano 38°C.
Le vigne stanno sorprendentemente bene, specialmente alla Fattoria del Colle dove, negli ultimi due mesi sono caduti 70 mm di pioggia mentre a Montalcino le precipitazioni sono iniziate a luglio per un totale di 45mm. Detto così sembra un valore quasi normale ma è la siccità dei mesi precedenti che non è normale e ha fatto abbassare il Po fino a renderlo traversabile a piedi, dall’Emilia Romagna alla Lombardia, come fosse un torrente.