
Vigne di Brunello nell’estate più calda della storia
Le vigne di Sangiovese hanno sopportato stoicamente il caldo e la sete, alleviata dalle piogge di luglio. E’ prevista una vendemmia anticipata e scarsa

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di Donatella Cinelli Colombini
Il termometro è stato inventato da Galileo Galilei nel 1607 e poco per volta, l’uomo ha misurato e registrato le temperature. Dei dati certi esistono dall’inizio dell’Ottocento e mai c’era stato un anno più caldo del 2022. Quello che stiamo vivendo ha battuto tutti i records. Anche se confrontato con gli ultimi caldissimi, trent’anni il 2022 mostra un grado in più e la metà delle piogge rispetto alla media.
Il 6 agosto è stata la punta, l’Italia è un altoforno: la temperatura massima di Firenze è 37°C quella de Il Cairo 33°C. In realtà le centraline dei vigneti del Casato Prime Donne a Montalcino e della Fattoria del Colle nella Doc Orcia segnano 38°C.
Le vigne stanno sorprendentemente bene, specialmente alla Fattoria del Colle dove, negli ultimi due mesi sono caduti 70 mm di pioggia mentre a Montalcino le precipitazioni sono iniziate a luglio per un totale di 45mm. Detto così sembra un valore quasi normale ma è la siccità dei mesi precedenti che non è normale e ha fatto abbassare il Po fino a renderlo traversabile a piedi, dall’Emilia Romagna alla Lombardia, come fosse un torrente.
LE VIGNE DI BRUNELLO E DELL’ORCIA DOC SFIDANO IL SOLE 2022
Doveva essere un anno di recupero produttivo dopo che la gelata dello scorso anno aveva ridotto fortemente la vendemmia.
Era previsto come un anno di cambiamenti con l’arrivo dell’agronomo Ruggero Mazzilli, nella direzione dei vigneti e il passaggio a Guyot di un terzo delle viti.
Ma nessuno si aspettava di dover combattere per tutta l’estate con la siccità zappando continuamente, spruzzano il caolino sull’uva perché riflettesse il sole evitando le scottature e eliminando le piccole cimature, fatte fin ora, per fare l’accucciamento dei tralci. L’inerbimento ha mantenuto il terreno umido ed ha evitato che i temporali producessero erosione. Le viti sono state accudite come non mai ed hanno affrontato stoicamente il sole. <<Non so come fanno, perché tutto sommato stanno bene>> commentava Ruggero Mazzilli dall’alto della sua trentennale esperienza di decano della coltivazione biologica. Rispetto al 2017, altra annata calda e siccitosa, ci sono state più piogge estive e una maggiore escursione fra la notte e il giorno. Infatti questa estate, nei vigneti, il termometro scendeva di venti gradi fra le 3 e le 6 di mattina.
PREVISIONI PER LA VENDEMMIA, NEI VIGNETI 2022
Per la prima volta l’invaiatura (cambiamento di colore dei grappoli) che segna l’inizio della maturazione e i due mesi dalla vendemmia, è avvenuta prima alla Fattoria del Colle (il 3 agosto erano blu dal 25 al 50% dei grappoli) che al Casato Prime Donne dove solo il 10-25% dell’uva Sangiovese aveva invaiato. Il 6 agosto è ancora quasi tutta verde l’uva di Foglia Tonda che è infatti la più tardiva.
In linea di massima la raccolta dovrebbe iniziare verso il 20 settembre con un leggero anticipo rispetto al calendario tradizionale ma la meteorologia dei prossimi 60 giorni sarà determinante per determinare le date, la quantità e la qualità dell’uva.
Mettiamoci il cuore in pace, non riempiremo tutti i tini, l’uva sarà poca – forse 25% in meno della media e, per produrre il Brunello, probabilmente andrà scelta con cura maniacale, grappolo per grappolo. Il calibro degli acini e la dimensione dei grappoli a Montalcino sono inferiori della media ma questo potrebbe essere un elemento positivo se il clima permetterà una maturazione regolare con temperature più basse e idratazione del terremo.
Incrociamo le dita. L’abilità dei vignaioli del Brunello vincerà ancora una volta. Basta che la Madonna del Soccorso, patrona di Montalcino, come ogni anno, ci aiuti un pochino.