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BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG 2020 BIO

PER LA PRIMA VOLTA, I VIGNETI DI MONTALCINO METTONO IN FILA TRE VENDEMMIE 5 STELLE UNA DIETRO L’ALTRA. IL 2020 È FORSE QUELLA CON MAGGIORE ARMONIA E INTENSITÀ

Una circostanza mai avvenuta in precedenza che conferma la straordinaria vocazione del territorio del Brunello per la coltivazione del Sangiovese, il suo unico vitigno. Confermato anche l’effetto favorevole del nuovo clima che ha moltiplicato le vendemmie eccellenti.
Il 2019 e il 2020 hanno comunque caratteristiche diverse che gli appassionati potranno divertirsi a confrontare.

2020 UN ANNO E UN BRUNELLO DA RICORDARE

Nel 2020, l’anno del Covid, ci fu una gelata primaverile (18-23 marzo) che ridusse drasticamente l’uva dei vigneti.
Dopo un inverno mite e arido, giugno fu piovosissimo mentre dalla metà di luglio alla fine di agosto il caldo non fu mai interrotto dai temporali. Il bel tempo è continuato a settembre fino alla vendemmia quando invece le perturbazioni hanno iniziato ad arrivare. La pioggia ha girato intorno lasciando asciutto il Casato Prime Donne fino al 25 settembre a raccolta quasi ultimata. Quel giorno c’è stato un vero diluvio ma, per fortuna, quasi tutta l’uva era già in cantina.
L’uva di Sangiovese 2020 era perfettamente matura, sana, con vinaccioli ben lignificati, acini piccoli e la tipica croccantezza delle grandi annate.

2022 arriva Lorenzo e mamma Francesca ci lascia

Con l’augurio di buon anno nuovo vi mando il racconto del mio 2022. Un anno caldo e con tanti cambiamenti: belli, come Lorenzo e brutti la guerra

2022-viaggio di nozze ritardato a Dubai per Violante e Enrico

2022-viaggio di nozze ritardato a Dubai per Violante e Enrico

di Donatella Cinelli Colombini

Il 2022 è stato un anno vissuto affannosamente, affrontando ogni giorno i problemi della mancanza di personale, la mancanza di piogge e il caldo, il covid, i rincari di bollette e materie prime ….. mentre la televisione ci portava in casa le scene di una guerra di ferocia medioevale in Europa. Il 2022 si chiude con la scomparsa di mia mamma Francesca Colombini il 30 dicembre dopo essere rimasta inferma per mesi. Una pioniera di Brunello e della nuova agricoltura che ha dato molto a Montalcino e all’Italia del vino.

IL 2022 NELLE VIGNE DI BRUNELLO

Nelle vigne arriva Ruggero Mazzilli, decano degli agronomi BIO in Toscana. Cominciamo a modificare il sistema di allevamento delle viti da cordone speronato a Guyot con un rinnovamento che si completerà in tre anni. Grazie al letame, i sovesci e le lavorazioni, che hanno reso soffice il terreno, le viti riescono a sopravvivere senza una goccia di pioggia per sei mesi. I temporali arrivano ad agosto e salvano la vendemmia. L’uva è pochissima anche se di qualità stellare. I danni maggiori sono nel vigneto appena piantato dove metà delle giovani viti muoiono nonostante le innaffiature e le zappature. Peccato perché è il primo piantato a mano dopo tanti anni.

Vigne di Brunello nell’estate più calda della storia

Le vigne di Sangiovese hanno sopportato stoicamente il caldo e la sete, alleviata dalle piogge di luglio. E’ prevista una vendemmia anticipata e scarsa

 

sangiovese-invaiatura-6-agosto-2022-vigneti-Fattoria-del-Colle-Toscana

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di Donatella Cinelli Colombini

Il termometro è stato inventato da Galileo Galilei nel 1607 e poco per volta, l’uomo ha misurato e registrato le temperature. Dei dati certi esistono dall’inizio dell’Ottocento e mai c’era stato un anno più caldo del 2022. Quello che stiamo vivendo ha battuto tutti i records. Anche se confrontato con gli ultimi caldissimi, trent’anni il 2022 mostra un grado in più e la metà delle piogge rispetto alla media.
Il 6 agosto è stata la punta, l’Italia è un altoforno: la temperatura massima di Firenze è 37°C quella de Il Cairo 33°C. In realtà le centraline dei vigneti del Casato Prime Donne a Montalcino e della Fattoria del Colle nella Doc Orcia segnano 38°C.
Le vigne stanno sorprendentemente bene, specialmente alla Fattoria del Colle dove, negli ultimi due mesi sono caduti 70 mm di pioggia mentre a Montalcino le precipitazioni sono iniziate a luglio per un totale di 45mm. Detto così sembra un valore quasi normale ma è la siccità dei mesi precedenti che non è normale e ha fatto abbassare il Po fino a renderlo traversabile a piedi, dall’Emilia Romagna alla Lombardia, come fosse un torrente.