Vitigno Foglia Tonda: tracce di storia della viticoltura in Toscana

Donatella Cinelli Colombini - Foglia Tonda

Vitigno Foglia Tonda: tracce di storia della viticoltura in Toscana

NOZIONI PRATICO/TECNICHE:

Donatella Cinelli Colombini - Foglia Tonda

Donatella Cinelli Colombini – Foglia Tonda

Il vitigno Foglia Tonda ha un’origine molto antica, se ne trova traccia anche in trattati di viticoltura della metà dell’Ottocento, è originario della Toscana ed in particolar modo della zona Sud del senese, proprio quella dove ci troviamo noi. La sua coltivazione fu abbandonata perché, con il tipo di potatura a tralcio rinnovabile (guyot o capovolto), produceva tantissima uva, dando però vini di scarsa qualità.

Noi lo abbiamo recuperato con l’obiettivo di rivalutare le uve del territorio, abbiamo cambiato il tipo di potatura e ora il risultato ha prodotto un cordone speronato (così come avviene nelle vigne di Brunello). Questo tipo di potatura invernale permette di avere una distribuzione più uniforme dei grappoli sulla pianta.

In estate al momento dell’invaiatura, cioè quando il grappolo da verde diventa rosso, i grappoli che non sono buoni (perché troppo compatti o troppo grossi o non ben colorati) vengono tagliati e gettati a terra, in questo modo la produzione di uva per ogni pianta è molto bassa salvaguardandone così la qualità. Il vino che se ne ottiene è molto corposo, ricco di colore e con un alto tenore alcolico, che si fonde perfettamente con il Sangiovese.

Il Foglia Tonda ha questo nome perché la sua foglia si presenta rotondeggiante sui bordi, senza troppe irregolarità della superficie, tutto il contrario di quella del Sangiovese.

CURIOSITÀ:
Il Foglia Tonda, come abbiamo detto precedentemente, è un vitigno autoctono e come tale molto raro, non esiste infatti un vivaio che produca queste piantine per poi poterle piantare per creare un nuovo vigneto, quindi la propagazione di questa uva è affidata totalmente all’abilità dei nostri operai, con una pratica vecchissima e attuale insieme: l’innesto.

Per gli innesti abbiamo scelto 2 vigneti in due zone differenti. A febbraio e marzo si sega la vite adulta, ad un’altezza di circa 30/40 cm da terra si pratica uno spacco in senso orizzontale e qui si inseriscono i piccoli pezzetti di tralcio con due gemme di Foglia Tonda prelevati da una “pianta madre”.
Si richiude poi lo spacco con del mastice e l’innesto viene protetto legando della carta intorno alla pianta al cui interno viene messa della sabbia.
Una volta attecchito l’innesto, e vi assicuro non è una cosa facile, potete provarci, ma mi raccomando non innestate una vite d’uva su un melo o un pesco, non creiamo degli ibridi mostruosi!!… stavo dicendo, una volta attecchito l’innesto la pianta si svilupperà con rapidità durante la primavera e l’estate supportata dalla forza delle radici della pianta adulta e darà la prima uva già nell’autunno successivo.

 

Per maggiori informazioni e foto:

Alessia Bianchi

Fattorie di Donatella Cinelli Colombini

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