Vitigno Foglia Tonda: tracce di storia della viticoltura in Toscana
NOZIONI PRATICO/TECNICHE:
Il vitigno Foglia Tonda ha un’origine molto antica, se ne trova traccia anche in trattati di viticoltura della metà dell’Ottocento, è originario della Toscana ed in particolar modo della zona Sud del senese, proprio quella dove ci troviamo noi. La sua coltivazione fu abbandonata perché, con il tipo di potatura a tralcio rinnovabile (guyot o capovolto), produceva tantissima uva, dando però vini di scarsa qualità.
Noi lo abbiamo recuperato con l’obiettivo di rivalutare le uve del territorio, abbiamo cambiato il tipo di potatura e ora il risultato ha prodotto un cordone speronato (così come avviene nelle vigne di Brunello). Questo tipo di potatura invernale permette di avere una distribuzione più uniforme dei grappoli sulla pianta.
In estate al momento dell’invaiatura, cioè quando il grappolo da verde diventa rosso, i grappoli che non sono buoni (perché troppo compatti o troppo grossi o non ben colorati) vengono tagliati e gettati a terra, in questo modo la produzione di uva per ogni pianta è molto bassa salvaguardandone così la qualità. Il vino che se ne ottiene è molto corposo, ricco di colore e con un alto tenore alcolico, che si fonde perfettamente con il Sangiovese.
Il Foglia Tonda ha questo nome perché la sua foglia si presenta rotondeggiante sui bordi, senza troppe irregolarità della superficie, tutto il contrario di quella del Sangiovese.
CURIOSITÀ:
Il Foglia Tonda, come abbiamo detto precedentemente, è un vitigno autoctono e come tale molto raro, non esiste infatti un vivaio che produca queste piantine per poi poterle piantare per creare un nuovo vigneto, quindi la propagazione di questa uva è affidata totalmente all’abilità dei nostri operai, con una pratica vecchissima e attuale insieme: l’innesto.
Per maggiori informazioni e foto:
Alessia Bianchi
Fattorie di Donatella Cinelli Colombini
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