Sommeliera, enotecaria … al femminile è meglio
Il sessismo linguistico e la coniugazione dei nomi come riconoscimento del nuovo ruolo delle donne nella società e del lavoro
Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne
Quando iniziarono a dire, Prefetta, Sindaca, Ministra … tutti storsero il naso perché questi nomi suonano davvero male coniugati al femminile ma una più attenta riflessione rivela che sono la prima affermazione della presenza femminile in certi ruoli cioè del fatto che un chirurgo può essere donna e non va considerata una “sostituta” di titolari maschi. Insomma dire ingegnere solo al maschile evidenzia che questa attività va svolta da un uomo cioè sancisce una discriminazione, la mancata coniugazione dei ruoli professionali è quasi un modo per dire che le donne non ne sono degne.
Il dibattito è caldo e Cecilia Robustelli, una delle più eminenti linguiste italiane, ha
scritto un piccolo, ma interessantissimo manuale intitolato L’Italiano conoscere e usare una lingua formidabile distribuito con La Repubblica e l’Espresso.
Anche se l’argomento è vecchio di quarant’anni, perché adesso si parla così tanto di sessismo linguistico? E’ una questione internazionale e non solo italiana. Al parlamento francese il deputato Julien Aubet è stato multato di 1.000€ per essersi rivolto al presidente della seduta Sandrine Mazetier chiamandola <<madame le Président>> invece di la présidente al femminile.