La fillossera torna a fare paura
Le estati più lunghe e calde, gli inverni tiepidi e il biologico hanno fatto aumentare la fillossera e il processo di selezione ha favorito gli insetti più aggressivi
Di Donatella Cinelli Colombini

Fillossera della vite
Paradossalmente la diffusione dell’agricoltura biologica ha favorito <<l’aumento della fauna pedologica>> cioè dei fitofagi come la fillossera – Daktulosphaira vitifoliae . L’agricoltura più rispettosa dell’ambiente << laddove non esistano gli antagonisti naturali, come nel caso della fillossera, può creare squilibri>> spiega Astrid Formeck responsabile dei ricercatori che studiano la fillossera all’Università di Vienna.
A Montalcino abbiamo notato le foglie con galle di fillossera nei vigneti. Fino all’anno scorso nella zona Ovest e ora nella zona Nord.
In Europa, al momento il terribile fitofago produce danni alle foglie in cui si formano galle tondeggianti dove le femmine depongono fino a 500 uova per volta. Favorita da un clima caldo umido, come negli ultimi tre anni, la fillossera si riproduce a dismisura infestando interi distretti viticoli. Da qui l’allarme e il tentativo di contenere il numero degli insetti. Si tratta della sola cosa che gli agricoltori possono fare, contenere la popolazione di fitofagi usando estratti vegetali, mentre non possono affrontare il problema più grosso. Il timore vero è infatti, quello di una possibile mutazione del pestilenziale fitofago e che i “mutanti” riescano ad attaccare le radici americane delle viti facendo morire le piante come avvenne con quelle “a piede franco” cioè con impianto radicale europeo, un secolo e mezzo fa. Il variare delle condizioni climatiche avvenuto negli ultimi anni potrebbe infatti favorire un simile processo.