Sommelier post covid sempre più virtuale
Nel mondo 100.000 ristoranti non riapriranno e 3 milioni di persone rimarranno senza lavoro; i sommelier devono reinventarsi on line
di Donatella Cinelli Colombini
240 miliardi di Dollari di perdite nella ristorazione lasciano il segno. Dopo il covid, i locali che sopravvivranno taglieranno sui costi e ridurranno il personale. Quelli che avevano uno stipendio alto, oppure svolgevano un lavoro non essenziale, rischiano di non venire riassunti.
IL POST COVID CON MOLTO BUIO E QUALCHE LUCE PER I SOMMELIER
I dati di TheDrinksBusiness sulla Gran Bretagna sono disastrosi: un terzo dei disoccupati causato dall’epidemia è nella ristorazione che perde circa 300.000 posti di lavoro.
In mezzo al buio c’è anche qualche luce e un interessante articolo di Kathleen Willcox su Wine Searcher analizza le criticità ma anche le opportunità del post pandemia.
I più colpiti dai licenziamenti del settore hospitality saranno le hostess e i sommelier. Questi ultimi probabilmente lasceranno le mansioni amministrative e manageriali, svolte negli anni scorsi, per tornare a lavorare in sala a contatto con i clienti. Ma per loro si apre anche una nuova opportunità: parlare di vino on line.
I SOMMELIER POST COVID DIVENTANO VIRTUALI
L’e-commerce del vino fatturerà 40 miliardi nel 2024 (fonte IWSR) ed ha bisogno di persone capaci di appassionare i consumatori raccontando loro vitigni, cantine, etichette meno famose, cioè i vini che senza un narratore passerebbero inosservati. Già adesso cresce il numero di sommelier che scelgono, assaggiano i vini e li descrivono prima che le bottiglie vengano mandate ai clienti. Infine le degustano insieme a loro usando internet. I wine club, ad esempio, stanno sviluppando la loro attività, esattamente in questo modo. Gli eventi virtuali, preceduti dall’invio di un pacco di prodotti da assaggiare durante il collegamento on line, sono aumentati enormemente fino a versioni sofisticate e personalizzate, mentre i fatturati cominciano ad essere ragguardevoli.
Moltissimi, se non tutti i sommelier, hanno aumentato la loro presenza on line, cosa che facevano volentieri anche prima, ma solo nei pochi ritagli di tempo. C’è chi ha iniziato a intervistare i personaggi del mondo del vino, come Vida-Arnold su instagram themomsomm, dove sfrutta i suoi contatti anche per fare tutorials e persino festival virtuali con seminari on line. L’unico problema è che iniziative come i seminari, cioè la lezione con degustazione dimostrativa, rendono una cifra maggiore dal vivo piuttosto che on line.