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RAGIONANDO SUI VINI BIANCHI TOSCANI

AUGUSTO GENTILLI DI WORLD WINE PASSION HA INTERVISTATO DONATELLA CINELLI COLOMBINI SUI BIANCHI TOSCANI E IL RISULTATO FOTOGRAFA LA SITUAZIONE E LE PROSPETTIVE

Donatella Cinelli Colombini assieme a Roberto Bellini, Valerie Lavigne e Marzia Morgnati conducono la degustazione alla cieca dei bianchi

Roberto Bellini, responsabile della guida AIS Toscana, alla degustazione dei bianchi toscani alla Fattoria del Colle

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination #orciadoc

Augusto Gentili di World Wine Passion è venuto a trovarmi recentemente e abbiamo parlato dei vini bianchi toscani. Qualche giorno dopo mi ha chiesto di rispondere ad alcune domande. Le risposte integrali sono nel suo blog mentre qui mi limito a riportare le parti che mi sembrano più interessanti.

FRA LE REGIONI TOP DEL VINO ITALIANO LA TOSCANA E’ LA SOLA SENZA UN PROGETTO SUI VINI BIANCHI

La Toscana è la sola regione fra quelle top del vino italiano, a non avere ancora un grande progetto sui vini bianchi. Anche l’altra regione forte sui vini rossi, il Piemonte, ha fatto un autentico boom con l’Alta Langa DOCG e ha una superstar che si chiama Derthona – Timorasso. Noi in Toscana abbiamo il Vermentino sulla cosata ma nelle colline interne non c’è un progetto. Tante cantine fanno sperimentazioni, piantano, provano tecniche nuove …. Ma manca un’Università che metta a confronto le esperienze individuali e tiri le somme. Senza ricerca e senza mettere in rete tutte le sperimentazioni in atto nelle aziende scopriremo il vitigno migliore, i terroir più vocati e il pro-cesso produttivo più performante fra vent’anni. Questo è terribile perché invece, nel mondo lo scenario sta cambiando.
A livello internazionale è evidente uno spostamento sui vini bianchi: nel periodo 2014-2017 i bianchi costituivano il 47% della produzione mondiale, mentre negli ultimi 4 anni sono saliti al 49,5%. Anche i consumi in Italia confermano il cambiamento dei gusti. Dieci anni fa i bianchi ri-guardavano il 47% dei consumi ed ora sono il 59%.

QUALE VITIGNO BIANCO PIANTERE ALLA FATTORIA DEL COLLE?

DEGUSTAZIONE DI 16 BIANCHI AUTOCTONI TOSCANI E LABORATORIO DI IDEE PER SCEGLIERE I VITIGNI DA PIANTARE. ROBERTO BELLINI ACCANTO ALLO STAFF DI DONATELLA CINELLI COLOMBINI

Donatella Cinelli Colombini è in grave difficoltà nella scelta del vitigno bianco da piantare e procede per tentativi. Come tanti produttori toscani vuole avere vigneti capaci di produrre vini bianchi di alto profilo capaci di affermarsi nel mercato. Tutti sono consapevoli che, nella nostra regione, ci sono aree vocate per la produzione di grandi vini bianchi che vanno individuate e caratterizzate con l’utilizzo del vitigno più adatto.

PRODUTTORI TOSCANI ALLA RICERCA DEL BIANCO PERFETTO

16 bianchi toscani in degustazione per scegliere il prossimo bianco della Fattoria del Colle

Alla Fattoria del Colle, degustazione alla cieca di 16 bianchi Toscani

Ma ognuno va avanti per conto suo.
E in questo modo ci vorranno decenni per capire la strada giusta.
Manca un raccordo fra le sperimentazioni in atto che permetta di individuare le eccellenze, soprattutto manca uno studio sulle diverse tipologie del Trebbiano toscano o di altri vitigni autoctoni a bacca bianca che individui quelli con maggiore potenziale.
C’è da chiedersi come mai le due Università di Agraria e Enologia della Toscana non si siano messe in moto. Questo accelererebbe l’individuazione dei migliori cloni e delle migliori zone magari in vista della creazione di una nuova denominazione.
Mentre la Toscana, sui vini bianchi, è ancora ferma al palo, le altre grandi regioni del vino si sono già mosse. Il Piemonte si è rilanciato con l’Alta Langa e il Derthona, la Lombardia ha la Franciacorta e il Lugana, per non parlare del Veneto con il fenomeno Prosecco. Friuli-Venezia Giulia e Trentino hanno sempre avuto una prevalenza di vini bianchi d’alta gamma.

PER LA TOSCANA E’ IL MOMENTO DI RISCOPRIRE I SUOI BIANCHI?

LA VERNACCIA, REGINA RIBELLE, POTREBBE ESSERE UNA SOLUZIONE MA CI SONO ANCHE IL VERMENTINO E L’ANSONICA SULLA COSTA. LA TOSCANA DEVE VALORIZZARE I SUOI BIANCHI

Bottiglie di Vernaccia di San Gimignano

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Cominciamo con qualche dato di scenario. Nel mondo vengono consumati 220 milioni di ettolitri di vino ma il consumo continua a scendere. La produzione di vino mondiale è di circa 250 milioni di ettolitri per cui, ogni anno, si forma una quota di invenduto che aumenta le giacenze nelle cantine.
Una situazione sfavorevole che permane da anni e che la Toscana aveva contrastato bene puntando sui vini DOP e sull’internazionalizzazione (Buy wine) delle piccole aziende imbottigliatrici. Queste imprese, in Toscana, sono circa 5.000 per cui la regione risulta quella con la maggiore polverizzazione produttiva.
Ma c’è un altro problema.
La quota di vini bianchi nella produzione mondiale è passata dal 47,7% (anni 2014-17) al 49,5% degli ultimi 3 anni. Un’evoluzione che coincide con la maggiore richiesta di vini bianchi del mercato. Negli ultimi dieci anni, nel Nostro Paese, il consumo di vini bianchi è passato dal 47 al 59% del totale. Intanto, dal 2018 in poi, l’export dei vini rossi, salvo il rimbalzo post covid, dal 2018, era in seria difficoltà.

I VITIGNI PIU’ COLTIVATI IN ITALIA

ISMEA FOTOGRAFA IL VIGNETO ITALIANO NEL 2021, IL PIU’ DIFFUSO E’ IL SANGIOVESE SEGUITO DA GLERA E PINOT GRIGIO. CRESCONO I BIANCHI E I VITIGNI DA SPUMANTIZZARE

sangiovese-Donatella-Cinelli-Colombini

Sangiovese

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

La classifica dei vitigni più diffusi in Italia cambia rispetto ai dati del 2010, che vedevano in testa il Sangiovese seguito da Montepulciano e Catarratto.
Crescono i vitigni bianchi come il Pinot grigio che ha segnato un + 118% in sedici anni e soprattutto la Glera che, nello stesso arco di tempo, ha aumentato la sua superficie del 223%. Rimanendo sui vitigni destinati alla spumantizzazione vediamo diffondersi anche lo Chardonnay.
Da notare che il Trebbiano sarebbe in seconda posizione se gli estensori delle classifiche non lo dividessero in tre: Toscano, Romagnolo e Abruzzese. Da notare che il Trebbiano toscano è, fra le varietà bianche l’unica, in netta diminuzione.
Nel 2021 l’ISTAT ha censito 636.000 ettari di vigneto in Italia con il Veneto staccato in prima posizione seguito da Sicilia e Puglia.
Vediamo ora la lista dei vitigni più coltivati in Italia

1) SANGIOVESE -67.634ha

Il vitigno con più cloni -108- che associa il suo nome alla Toscana benchè sia coltivato ovunque in Italia