uso del digitale Tag

INNOVAZIONE E DIGITALE NELLE CANTINE TURISTICHE 3

L’ accelerazione impressa dalla pandemia all’uso del digitale ha fatto scoprire al vino italiano quanto fosse pericolosamente indietro sui competitori esteri

 

Turismo del vino e digitale

Turismo del vino e digitale

di Donatella Cinelli Colombini

La pandemia ha enormemente aumentato l’uso del digitale e il vino italiano ha scoperto improvvisamente che l’arretramento rispetto alle cantine australiane, californiane e persino cinesi, nell’uso dei mezzi elettronici, era un enorme problema. Sarebbe servito avere una mailing list di clienti privati, un wine club già attivo, un sito con migliaia di accessi giornalieri in modo che l’e-commerce vendesse molte bottiglie …. Ma quante cantine li avevano? E come rimediare a queste carenze in un momento in cui il turismo, soprattutto estero, era in piena crisi?
Anche su questi argomenti i campanelli d’allarme suonavano da anni ma nessuno li ascoltava e solo le difficoltà commerciali causate dall’epidemia hanno aperto le orecchie dei produttori facendo fare investimenti sull’innovazione che, in un momento difficile, sono risultati anche più onerosi.

 

MAILING LIST DEI CLIENTI PRIVATI

Turismo del vino e digitale

Turismo del vino e digitale

Il caso più eclatante è la raccolta dei nomi dei visitatori con le schede di liberatoria per la privacy. Ricordo di averlo suggerito già nel mio primo manuale sul turismo del vino, nel lontano 2003, ma recentemente ho ascoltato un divertente webinar di WineMeridian, in cui la mancanza della mailing list dei clienti privati diventava fonte di dileggio data la generalità del problema <<non ce l’ha nessuno>> ho sentito dire a Lavinia Furlani. Eppure era evidente a tutti che l’enoturista soddisfatto fosse un cliente molto fidelizzabile e fosse molto meno costoso trasformarlo in un acquirente fedele piuttosto che cercarne uno nuovo. Così come era sotto gli occhi di tutti l’esempio delle altissime percentuali di vendita diretta delle cantine californiane dove i visitatori-compratori vengono censiti e profilati per proporre loro le nuove annate del vino e gli appuntamenti esclusivi. Database costruiti negli anni, che consentono ai produttori a stelle e strisce di vendere direttamente gran parte della produzione.
Esempi da imitare che, tuttavia solo ora vengono imitati.
La tecnologia viene ora percepita come uno strumento indispensabile per il turismo e il business del vino: indicizzarsi, georeferenziarsi, dialogare con il clienti, diversificare la propria immagine sono diventati dei must per tutte le cantine italiane.